Tre indagati per la morte del pilota delle Frecce Tricolori Alessio Ghersi
La Procura di Udine ha iscritto tre persone nel registro degli indagati
Sono tre le persone indagate per la morte del pilota domese Alessio Ghersi e del parente di sua moglie Sante Ciaccia.
L'incidente è avvenuto il 29 aprile, quando il Pioneer 300 marche I-8548 a bordo del quale si trovavano Ghersi e Ciaccia si è schiantato al suolo incendiandosi sulla catena dei Musi, nell'area dell'Alta Val Torre, in Friuli. Ora sono tre le persone iscritte nel registro degli indagati, come fa sapere la Procura della Repubblica di Udine, "quale atto dovuto al fine di garantire l'esercizio del diritto di difesa". Si tratta della proprietaria dell'aeromobile precipitato e due soci contitolari dell'azienda costruttrice dello stesso, la Alpi Aviation di Pordenone.
La stessa casa produttrice dell'ultraleggero, nei giorni scorsi aveva specificato che "in merito ai diversi incidenti accaduti di recente, sempre con il medesimo modello di velivolo, si esclude una correlazione tra gli incidenti e, in nessun caso, sono emerse responsabilità di Alpi Aviation, che produce velivoli affidabili e di qualità elevata, tanto da essere apprezzati e utilizzati anche da piloti professionisti di tutto il mondo".
Chi era Alessio Ghersi
Ghersi aveva 34 anni e attualmente era secondo gregario destro, Pony 5, all'interno della formazione delle Frecce Tricolori. Ghersi era entrato in Aeronautica Militare nel 2007 con il Corso Ibis V dell’Accademia Aeronautica. Dopo le scuole di volo era stato assegnato al 4° Stormo di Grosseto, dove aveva conseguito la qualifica di pilota combat ready sul velivolo Eurofighter, svolgendo attività di difesa aerea sia in ambito nazionale sia in missioni Nato. Selezionato successivamente per le Frecce Tricolori, avrebbe a breve preso parte alla sua quinta stagione acrobatica con la Pattuglia Acrobatica Nazionale.
