Sottraevano fondi alla loro società e li reinvestivano in beni immobiliari in Piemonte e in Lombardia.

È quanto emerso dalle indagini della guardia di finanza di Pistoia che ha sottoposto a sequestro preventivo quasi 1,3milioni di euro a 3 persone ritenute responsabili di bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e reati tributari.

Il sequestro arriva dopo l’indagine delle Fiamme gialle che hanno consentito di ricostruire le articolate vicende economiche e societarie che avevano portato al fallimento nel 2018 di un’impresa pistoiese che produceva e commerciava biancheria per la casa.

Stando ai primi accertamenti e alle prove raccolte gli amministratori dell’azienda avrebbero dilapidato il patrimonio aziendale omettendo la riscossione di importanti e consistenti crediti societari ed effettuando ingenti forniture di merce a aziende estere collegate, in Gran Bretagna e negli Usa, senza ricevere il pagamento.

Queste operazioni di vendita senza incasso sarebbero state finalizzate al non pagamento delle procedure di recupero coatto  delle centinaia di migliaia di euro di imposte non versate dall’azienda tra il 2009 e il 2016 e di ostacolare l’identificazione della provenienza illecita dei beni impiegati nelle altre imprese coinvolte. Infine, tutti gli acquisti immobiliari sono stati fatti in due regioni molto lontane dalla loro residenza, Pistoia, nella speranza che non venissero scoperti.

Le indagini dei finanzieri sono arrivate fino al Vco e hanno portato al sequestro di un terreno e alcuni magazzini acquistati con parte delle somme sottratte alla società.

Il sequestro di quasi 1,3milioni comprende 19 unità immobiliari, 1 terreno, 4 veicoli, quote societarie e i saldi attivi di 7 conti correnti.