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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Percepivano indebitamente gli assegni sociali: nei guai in 18

Sono accusate di truffa ai danni dello Stato. Oltre un centinaio i controlli, messi in atto grazie alla collaborazione tra l'Inps e il Comando provinciale dei carabinieri. Ammonta a circa 63mila euro il danno erariale

Truffavano lo Stato percependo indebitamente l'assegno sociale, pur non essendo più residenti in Italia o soggiornando per lunghi periodi all'estero.

Sono 18 le persone finite nei guai per il reato di truffa ai danni dello Stato, tutti cittadini extracomunitari over 65 che avevano continuato a percepire l'assegno sociale anche dopo il trasferimento nel proprio Paese d'origine. Sono state scoperte grazie ad un'attività di indagine nata dalla collaborazione tra la sede novarese dell'Inps e il Comando provinciale dei carabinieri. Collaborazione che ha inoltre portato alla scoperta di un danno erariale di oltre 63mila euro.

L'assegno sociale (circa 477 euro) è una prestazione di carattere assistenziale che l'Inps eroga ai cittadini italiani, comunitari e stranieri extracomunitari titolari di carta di soggiorno o di permesso di soggiorno Ce per lungo periodo. Per averne diritto bisogna essere residenti effettivamente e abitualmente in Italia (il periodo di allontanamento non deve superare i 30 giorni), aver compiuto 65 anni e tre mesi ed essere sprovvisti di reddito o di reddito di importo inferiore ai limiti stabiliti per legge. I titolari dell'assegno sociale devono effettuare ogni anno una dichiarazione di responsabilità in cui si certifica la permanenza del requisito della residenza stabile. Il pagamento dell'assegno sociale viene sospeso in caso di permanenza all'estero per un periodo superiore a 30 giorni, ma può essere riattivitato qualora il beneficiario ritorni in Italia e attesti di restarci stabilmente. Dopo un anno di sospensione, se l'interessato è ancorta all'estero l'assegno viene revocato definitivamente.

I controlli dei carabinieri si sono concentrati sui beneficiari stranieri dell'assegno sociale, comunitari ed extracomunitari, residenti, o presunti tali, in provincia di Novara. Il requisito della residenza, fondamentale per poter ricevere l'assegno, è stato controllando andando casa per casa a verificare l'effettiva presenza dei titolari della prestazione. Gli accertamenti sono iniziati nel giugno dello scorso anno, per concludersi nell'autunno 2013. Le verifiche hanno permesso di appurare che diversi soggetti, pur percependo l'assegno sociale, erano assenti dal territorio nazionale o avevano soggiornato all'estero per un periodo ben superiore ai 30 giorni. Tra loro, c'è chi ha fatto ritorno in Cina o si è trasferito a Cuba; o ancora chi soggiornava più nel proprio Paese, come il Marocco o l'Albania, che in Italia.

Le indagini hanno consentito di rilevare che circa il 30% degli aventi diritto percepiva l'assegno sociale indebitamente. In particolare, su 124 cittadini stranieri destinatari della prestazione assistenziale controllati, 62 sono risultati sospetti, e di questi 18 colpevoli di aver intascato denaro pubblico illecitamente, per un danno erariale complessivo di 63620 euro.

Dallo scorso ottobre, la sede provinciale dell'Inps ha quindi provveduto a sospendere l'elargizione della prestazione assistenziale a chi non ne aveva più diritto, avviando conseguentemente la procedura di recupero di quanto indebitamente percepito dagli stessi.


 

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