Province, Novara con Vco: il commento del presidente Sozzani

Sulla decisione del Consiglio dei Ministri, che si è espresso questa mattina, mercoledì 31 ottobre, sul riordino delle Province, interviene il presidente della Provincia di Novara Diego Sozzani.

Per quanto riguarda Novara sembra infatti ufficializzata l'indicazione del Consiglio regionale che ripristina le vecchie Province: Novara con Verbania, appunto, e Vercelli con Biella. Dopo l'annuncio del Consiglio dei Ministri, però, il presidente Sozzani annuncia di guardare ora al di là del Ticino, per una possibile alleanza con le vicine Province lombarde.

"Ne prendiamo atto - ha dichiarato Sozzani - come prendiamo atto del fatto che abbiano prevalso le pressioni e le logiche politiche, rispetto alle condivise strategie di sviluppo del territorio. Nei prossimi giorni verificheremo la portata della novità legislativa che condurrà verso questa riorganizzazione, nel frattempo il mio primo pensiero è stato quello di condividere con l'amico presidente del Vco Massimo Nobili, una strategia filo lombarda, magari che contempli anche un passaggio referendario al fine di disegnare un ente di area vasta che possa essere competitivo e che muova in un'ottica di sviluppo economico per la valorizzazione del nostro territorio. Assurdo pensare che le due nuove-vecchie province di Novara-Vco e Vercelli-Biella possano avere numeri e forza per determinare azioni di sviluppo concrete per il proprio territorio, visto il riassetto regionale e la congiuntura economica attuale. Lo sviluppo va cercato con altre aperture e con criteri che nulla hanno a che spartire con campanili e individualismi".

"In questi giorni mi riservo di approfondire al meglio i contenuti del decreto - ha aggiunto Sozzani - e di valutare anche con i dirigenti della Provincia quello che dovrà essere il percorso che dovremo affrontare nei prossimi mesi".

"Devo anche constatare - ha concluso il presidente della Provincia di Novara - come alla resa dei conti siano venuti a mancare la coesione e l'impegno di taluni consiglieri regionali, piuttosto che di taluni deputati locali affinché fosse perseguito un progetto peraltro ampiamente condiviso anche con le forze economiche e sociali locali".