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Verbano Cusio Ossola

La truffa del "caro nipote" arriva in Svizzera: 54enne novarese arrestato dai carabinieri di Verbania

L'uomo, insieme ad alcuni complici non ancora identificati, ha fatto credere ad una donna di 78 anni che il figlio aveva investito e ucciso un bambino, facendosi consegnare oltre 1 chilo d'oro come "risarcimento" per la famiglia della vittima

Ancora una vittima della truffa del "caro nipote", con cui i truffatori si fingono figli o nipoti di persone anziane, a cui riferiscono di essere rimasti coinvolti in incidenti o di essere in ospedale, chiedendo loro aiuto e facendosi consegnare soldi o gioielli.

Questa volta la vittima della collaudata truffa è una donna di 78 anni residente in Svizzera, a cui i truffatori hanno sottratto oltre 1 chilo d'oro. Il fatto risale al maggio scorso, ma nei giorni scorsi i carabinieri sono riusciti ad arrestare uno dei responsabili, un uomo di 54 anni di Novara, che è accusato di truffa aggravata in concorso.

La truffa messa a segno a maggio

La 78enne, residente nel Canton Ticino, è stata contattata dai truffatori alla fine di maggio: al telefono una giovane voce femminile si è presentata come "tua nipote" e le ha riferito che "il papà", ovvero il figlio della vittima, "ha provocato un incidente stradale, investendo e uccidento un bambino". A questo punto alla 78enne è stata passata una fantomatica poliziotta che le ha riferito che per evitare che il figlio finisse in carcere avrebbe dovuto consegnare quanto prima una somma di denaro a titolo di risarcimento per l'immaginaria famiglia del bambino deceduto.

La donna, rimanendo sempre in contatto telefonico con i suoi truffatori, ha raggiunto la località stabilità per la consegna del risarcimento, il comune di Cannobio, portando con sè un sacchetto in cui aveva messo tutto l'oro che custodiva in casa, oltre un chilo tra anelli, orecchini e monete d'oro.

A Cannobio, come accertato dai filmati acquisiti dalle telecamere di diversi bar e negozi, si sono presentati due uomini: un giovane che si è spacciato per "il maresciallo", e che ha preso in consegna il sacchetto con il "riscarcimento", e il 54enne novarese, alla guida dell'auto con cui sono arrivati i due. Il novarese è stato identificato e arrestatio dai carabinieri, che hanno prima individuato l'auto e poi geolocalizzato il cellulare dell'uomo.

Le indagini dei militari dell'Arma ora proseguono per identificate il complice del 54enne e arrivare all'intera struttura organizzata, che opera dall'estero.

Il modus operandi della truffa del "caro nipote"

La truffa del "caro nipote", come spiegano i carabinieri, è caratterizzata da una particolare struttura organizzata di gruppi specializzati "che approfittano delle diverse normative in materia tra paesi europei per guadagnarsi l'impunità e ostacolare le indagini". Il modus operandi prevede l'esistenza di un gruppo di "telefonisti", localizzati all'estero, spesso in Germania o Polonia, che, sfruttando elenchi telefonici di utenze fisse o mobili intestate a persone anziane, contattano le vittime fingendo di essere i loro nipoti o figli. Nella telefonata, in cui si esprimono con toni drammatici proprio per generare uno stato d'ansia e apprensione, i telefonisti "falsi nipoti" simulano di essere rimasti coinvolti in un incidente stradale o in altri eventi sfavorevoli, e chiedono aiuto agli anziani nonni. A quel punto, e sempre nel corso della stessa telefonata, il telefono passa in mano ad un finto poliziotto o carabiniere, e in alcuni casi avvocato, che riferisce alla vittima la necessità di riparare al danno pagando una somma di denaro. Dopo aver compreso che l'anziano sia caduto nella trappola, dalla "sala dei telefonisti" all'estero, partono contestualmente gli ordini alle batterie di malfattori presenti sul territorio italiano, che hanno il compito di raggiungere la località stabilità con la vittima, per ritirare i soldi o gli oggetti preziosi, ed assicurarsi così il bottino.

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