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Cronaca Cerano

Morto il "dottore" a capo della "setta delle bestie" di Cerano

Gianni Maria Guidi, erborista milanese di 79 anni, non era presente all'inizio del processo a causa delle sue condizioni di salute

É morto Gianni Maria Guidi, l'uomo ritenuto il capo della "setta delle bestie" che per oltre 30 anni avrebbe reclutato e abusato di giovani e giovanissime.

Guidi, erborista milanese di 79 anni, era chiamato il "dottore" e dai racconti delle vittime era il leader della setta delle "bestie", come si chiamavano tra di loro. A causa delle sue condizioni di salute il 79enne era stato giudicato incapace di stare in giudizio e il suo processo, iniziato per gli altri imputati il 24 febbraio a Novara, era stato sospeso. Guidi, come gli altri imputati, era accusato a vario titolo di associazione per delinquere, violenza sessuale, anche su minore, e riduzione in schiavitù.

Il processo e il racconto delle vittime

Le indagini, iniziate nel 2018 dalla denuncia di una vittima, hanno portato alla scoperta di un psicosetta con base nella campagna di Cerano e diramazioni nella città di Milano e nel pavese. Guidi veniva aiutato da alcune sue strette collaboratrici, oggi tra le persone accusate di vari reati. "Lui decide tutto, Lui decide chi puoi frequentare, dove puoi lavorare. Lui sceglie quali ragazze devono farlo divertire. Lui sceglie se puoi o non puoi frequentare i nostri "luoghi fatati". Lui è Lui. Noi lo chiamiamo "Lui" o "il Dottore", perché non possiamo nominare il suo nome, non ci è concesso" raccontava una vittima.

Secondo le ricostruzioni le "prescelte", generalmente giovani ragazze, anche adolescenti o addirittura bambine, come nel caso della prima vittima che ha denunciato, venivano introdotte alla filosofia della setta ed iniziate a "pratiche magiche", tra le quali, soprattutto, pratiche sessuali e vere e proprie torture, che servivano ad "annullare l’io pensante", "accendere il fuoco interiore" ed entrare in un "mondo magico, fantastico e segretissimo".  

La setta finiva così per assorbire ogni aspetto della vita delle giovani, che si trovavano isolate dal mondo esterno, senza punti di riferimento, rendendole totalmente dipendenti dalla setta che costituiva a quel punto l’unico sostegno sia economico che morale

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