Tornano le Giornate Fai di Primavera: i luoghi aperti nel novarese e nel Vco
Sabato 23 e domenica 24 marzo tornano le Giornate Fai di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d'Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce con visite a contributo libero in 750 luoghi speciali in 400 città.
Le Giornate Fai di Primavera, giunte alla 32esima edizione, si confermano uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un'esclusiva opportunità di scoprire un'Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese.
I luoghi aperti nel novarese
Novara: Palazzo Cabrino
Palazzo Cabrino è uno degli edifici storici che sorgono in città adibito a uso pubblico, in questo caso sede del Municipio. La storia di Palazzo Cabrino è strettamente legata a quella di Carlo Cabrino, gestore dell'amministrazione delle fortificazioni e tesoriere del contado. L'edificio era originariamente proprietà della famiglia Boniperti: Cabrino lo acquistò nel 1660, per poi morire soltanto nove anni dopo. Palazzo Cabrino venne quindi confiscato dal Comune di Novara, che lo destinò inizialmente ad abitazione del Governatore della città. L'avvento dell'età napoleonica fece sì che la struttura divenisse sede del governo dipartimentale, così come accade con altri edifici e luoghi di culto in città. Il XIX secolo vide una serie di lavori di ristrutturazione che interessarono Palazzo Cabrino. Questi interventi però non andarono a intaccare la sua originaria struttura e la distribuzione degli ambienti. Oggi Palazzo Cabrino è sede del Municipio cittadino, ma al suo interno è ancora possibile ammirare numerose testimonianze delle epoche precedenti.
L'apertura nelle Giornate Fai prevede, oltre alla visita guidata attraverso il percorso consueto, la scoperta di alcuni ambienti eccezionali e dove viene vissuta la vita del nostro comune. Questa costituisce per tutti i cittadini, infatti, un'occasione unica al fine di poter vedere gli ambienti dove viene organizzata e gestita la città di Novara.
Novara: Palazzo Natta
Palazzo Natta, affacciato su piazza Matteotti nel cuore della città, è sede della Provincia di Novara e della Prefettura. L'edificio fu costruito dai conti Caccia di Mandello e Castellazzo, nobile famiglia novarese, per poi passare alla famiglia Natta d'Alfiano e Natta Isola di Casale. La parte più antica del palazzo è rappresentata dalla torre dell'Orologio, nota in passato come "torre grande", della quale si ha già notizia dal 1268. In seguito si aggiunsero varie costruzioni, tra cui la più pregiata è sicuramente quella attribuita all'architetto Pellegrino Pellegrini, detto il Tibaldi, datata 1580, che presenta una planimetria simile a quella delle antiche ville romane, con un allineamento sullo stesso asse dell'ingresso principale, del cortile d'onore e del giardino privato. Durante il Settecento, l'edificio subì ulteriori ampliamenti. Di particolare pregio il giardino, che ha subito un restauro conservativo nel 1998.
L'apertura nelle Giornate Fai prevede, oltre alla visita guidata attraverso il percorso consueto, anche la scoperta di alcuni ambienti eccezionali, normalmente non fruibili. Sarà possibile visitare, grazie alla cortesia e alla disponibilità del prefetto di Novara, anche gli appartamenti privati della Prefettura, dove splendidi salotti e sale si succedono in uno splendido esempio dell'arte settecentesca.
Vespolate: Cascina Fornace - Riso Rizzotti
In Cascina Fornace si è sempre coltivato il re dei cereali, il riso, alternandolo a mais, prato e marcite, utilizzati per l'allevamento del bestiame. L'azienda ha avuto da sempre un indirizzo agricolo-zootecnico: il latte prodotto dalle mucche allevate veniva venduto ai caseifici, principalmente per alimentare la produzione di gorgonzola. Nel 1998 Cascina Fornace ha investito nella realizzazione di una riseria per poter completare il ciclo di produzione dalla semina alla vendita, sfruttando a pieno gli 80 ettari di risaie di proprietà. Tre anni dopo l'attività aziendale si è concentrata solo ed esclusivamente sulla coltivazione del riso, abbandonando la zootecnia e la multicoltura. Questa svolta ha permesso di ottenere un prodotto affidabile e di qualità superiore, senza trascurare l'attenzione per l'ambiente.
Galliate: Villa Fortuna
In posizione panoramica sulla costa della valle del Ticino a circa 3 km dal centro abitato di Galliate e raggiungibile in macchina, Villa Fortuna è un elegante edificio rurale di probabili origini cinquecentesche che si affaccia direttamente sul Parco del Ticino e ne costituisce la porta. Oggi di proprietà dell'Associazione Irrigazione Est Sesia è un luogo normalmente non visitabile.
L'apertura nelle Giornate Fai di Villa Fortuna fornisce l'opportunità di visitare un luogo magico, pieno di storia e di leggende. Un'opportunità unica dopo tantissimi anni di chiusura al pubblico della Villa. Oltre alla Villa si scopriranno le opere idrauliche del Naviglio Langosco situate a pochi passi dalla Villa e sempre visitabili il 23 e 24 marzo, gestite dall'Associazione Irrigazione Est Sesia. Agli iscritti Fai un luogo dedicato all'interno della villa.
Mezzomerico: chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo
La chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Giacomo e Filippo sorge nel centro del paese, su un'altura accessibile da una rampa acciottolata o in piano dal giardino della scuola dell'infanzia. Dal sagrato della chiesa, si gode la vista sulla sottostante pianura e sui vitigni delle colline novaresi.
La chiesa è a navata unica, sulla quale si affacciano i cinque altari; la volta è a botte, completamente affrescata nei primi anni del Novecento dal parroco Mons. Giani. L'altare maggiore in stile barocco è realizzato in marmi policromi, come le balaustre che separano il presbiterio sopraelevato datato già nel 1759.
Suno: Preja da Scalavè (masso erratico)
La "Preja da Scalavé" (masso per scivolare) è un masso erratico adagiato sulle sponde del ruscello Riazzone in un posizione discosta dalla strada principale che unisce la collinare di Mezzomerico al Motto Scarone di Suno. Il masso di grandi dimensioni è contornato da boschi e da antichi vitigni coltivati alla "maggiorina", dove sono visibili ancora le vasche scavate direttamente nel terreno per l'approvvigionamento idrico, definite localmente "bose" (buche).
Un grande masso ai più sconosciuto che si erge nel letto del ruscello "rio Motto Zufolone", protetto da un'area boscosa e collinare. Si scopriranno le leggende e le due antiche storie relative al grande masso dove appare evidente un collegamento, ovvero che i neonati sono equiparati al tesoro nascosto (pulcini d'oro) ed il grande masso ne é la chioccia (pita).
Vaprio d'Agogna: Villa Bono
Villa Bono si trova nel centro storico di Vaprio d'Agogna, piccolo borgo situato al limitare tra l'alta pianura novarese e l'inizio delle colline novaresi. La villa si sviluppa su quattro piani: le cantine cinquecentesche a volta, il piano terra con mosaici a pavimento e le volte affrescate, il primo piano con parquet e soffitti a cassettoni ed infine il sottotetto: ambiente unico con grandi pilastri e travi in legno. Gli ambienti sono molto diversificati. I dipinti attualmente presenti nei vari saloni finemente affrescati, sono stati in parte realizzati da Francesco Cantoia ad inizio del XX sec. Limitrofi alla villa gli ambienti più rustici destinati un tempo alla servitù e ai fattori, con i soffitti di travi in legno e le cantine con volte in mattoni. La corte civile, che in epoca viscontea era dedicata alle scuderie, è uno spazio raccolto adiacente alla villa. Il parco di oltre 7000 mq è suddiviso in vialetti con antiche statue e trasporta il visitatore in epoche passate dal sapore romantico.
Villa Bono è un bene di proprietà privata. La Villa con i suoi saloni affrescati, le sue cantine cinquecentesche e il suo parco, nei quali si è scritta la storia italiana, stupisce i visitatori.
Borgomanero: Mecaer Aviation Group
Il bene si trova a Borgomanero, al limite del passaggio ferroviario adiacente il quartiere storico della città, nella storica via che collega verso est il centro città con il Lago Maggiore (via per Arona). Il sito si estende per una superficie di circa 17mila metri quadri, abbracciato dal tessuto urbano, nella zona orientale di Borgomanero. Mecaer Aviation Group (Mag) trae origine dalla fusione di due storiche aziende italiane, fortemente radicate nel panorama aeronautico mondiale: Siai Marchetti (dalla prima metà del 900 stabilimento di produzione aeronautica, poi diventata AgustaWestland) e Breda Nardi. Oggi, con l'acquisizione di Euroavia, Mag conta 5 siti produttivi (Borgomanero, Monteprandone, Reggio Emilia, Laval (Canada) e Philadelphia (Usa) e oltre 700 dipendenti altamente qualificati. La tipologia architettonica dello stabilimento fa rientrare il sito all'interno del Catalogo dei beni culturali.
La Mecaer Aviation Group è un bene normalmente non visitabile in quanto azienda di produzione operativa. Il sito di Borgomanero è specializzato nella progettazione e produzione di sistemi di equipaggiamento (sistemi di controllo di volo, sistemi di attuazione, sistemi di atterraggio), destinati al settore elicotteristico a ad aerei di medio-piccole dimensioni, principalmente business jet,velivoli addestratori e aeromobili a pilotaggio remoto per i principali operatori dell'industria aerospaziale. L'apertura coinvolgerà gli studenti degli istituti tecnici del territorio per la realizzazione di un percorso fotografico ed espositivo volto a dare valore e contezza del percorso storico ed industriale del sito.
Borgomanero: cimitero principale
Il nuovo cimitero di Borgomanero, che occupa una superficie di 68.655 metri quadrati, si trova nella periferia sud est del centro urbano, in località Sorga. Infatti nel 1904 fu abbandonato il vecchio cimitero napoleonico avendo trovato la nuova dislocazione in una zona più ampia e soleggiata del Comune. L'incarico di realizzare la nuova struttura fu affidato agli architetti Giovanni e Stefano Molli, affermati professionisti della città, che avevano già realizzato progetti per diversi Comuni del territorio piemontese, italiano e all'estero. Il recente ampliamento si deve all'opera dell'Arch. Ugo Bartorelli. All'interno del Cimitero, sotto il porticato si trovano le sepolture della famiglia Molli, del politico, bibliofilo e mecenate Achille Marazza, dei Tornielli e di altri personaggi di spicco della città. La posizione aperta e soleggiata, fuori dalle mura cittadine, consente una ampia visione della natura circostante.
La visita al cimitero principale di Borgomanero si inserisce nel percorso riguardante la famiglia Molli. L'ingegnere Giovanni Molli, suo figlio Stefano e il nipote Alessandro sono stati attivissimi disegnatori e realizzatori di una grande quantità di opere che si trovano sul territorio di Borgomanero, della provincia di Novara, a Torino, e persino in Cina, Turchia, Israele.
Borgomanero: chiesa di Santo Stefano
La chiesa di Santo Stefano si trova nella zona periferica est di Borgomanero; sorge su un ampio sagrato ben lastricato che accoglie anche la struttura della canonica, entrambe realizzate su disegni dell'architetto Stefano Molli. Non lontano dalla piazzetta sono ancora visibili le mura della vecchia chiesa e del suo campanile, diventata troppo piccola per la numerosa popolazione. Le carte notarili identificavano questo territorio come "La Colarola".
Una ottima occasione per poter conoscere il lavoro degli architetti Molli. La visita alla chiesa di Santo Stefano consentirà di apprezzare quale e quanto sia stato l'impegno di questi artisti per costruire ambienti più gradevoli e vivibili nello spazio urbano del loro tempo. Costruzioni ancora attuali ed interessanti.
Borgomanero: sala delle colonne nella biblioteca Marazza - Luogo riservato agli iscritti Fai
L'esposizione dei disegni degli architetti Molli si trova all'interno della biblioteca Marazza, nella sala delle colonne. La Fondazione Marazza conserva gli archivi dei tre architetti Giovanni, Stefano e Alessandro Molli: professionisti appartenenti a tre generazioni diverse che hanno caratterizzato la storia dell'architettura otto-novecentesca in Piemonte, Nord Italia ma anche all'estero. La Fondazione fu voluta da Achille Marazza, avvocato, membro del Cln Alta Italia e della Costituente, che donò a tal scopo al Comune di Borgomanero la propria villa settecentesca.
La visione dei disegni degli architetti Molli è una occasione eccezionale, gli elaborati sono molto delicati, e grazie alla sensibilità del dottore Giovanni Cerutti e dei suoi collaboratori sarà possibile vedere una parte della produzione di progetti, studi, appunti, che i Molli hanno realizzato.
Romagnano Sesia: Cantina dei Santi
Un documento del 1008 testimonia la presenza a Romagnano di un'abbazia benedettina, che ebbe un ruolo importante per lo sviluppo economico del paese. Unica superstite dell'antica abbazia di San Silvano è la "Cantina dei Santi", denominazione che deriva dal fatto che il locale era effettivamente impiegato come cantina.
Durante la visita i visitatori avranno modo di meravigliarsi di fronte alla narrazione del ciclo di affreschi probabilmente eseguiti da Bartolonus da Novara, autore di altre opere pittoriche nel territorio della provincia. Sarà inoltre possibile scoprire come il pittore abbia interpretato in chiave cavalleresca le vicende bibliche, seguendo il tipico gusto del tardogotico lombardo della seconda metà del XV secolo.
Romagnano Sesia: chiesa della Madonna del Popolo
La chiesa dedicata alla Madonna del Popolo si trova nel centro di Romagnano Sesia ed è attualmente inglobata tra gli edifici tuttora abitati del centro storico, nei pressi della piazza della Libertà. L'edificio è databile alla metà del Quattrocento e, dopo un periodo di abbandono, è stato ricostruito agli inizi del Seicento. La chiesa presenta un'unica navata ed è sormontata da una cupola a base ottagonale con lanterna. All'interno si possono ammirare opere pittoriche di Tarquinio Grassi, artista locale che affrescò gratuitamente la cupola.
Durante la visita sarà possibile scoprire l'organo custodito presso la chiesa della Madonna del Popolo che venne realizzato da Andrea Gavinelli in occasione del Natale del 1690, e ammirare la cassa dell'organo dipinta da Tarquinio Grassi.
Romagnano Sesia: chiesa di San Martino di Breclema - Luogo riservato agli iscritti Fai
La chiesa di San Martino di Breclema è da considerarsi uno tra i più significativi esempi di architettura romanica nel novarese. Secondo i documenti ritrovati, inizialmente l'edificio era ritenuto del XIII secolo. Grazie ai risultati degli scavi l'origine è stata retrodata al IX secolo. L'edificio faceva parte di un complesso fortificato, il castrum di Breclema. A causa della fazioni politiche tra il Comune di Novara e i Conti di Biandrate, nel XIII secolo fu demolito. Si salvarono soltanto la fortificazione del Castellazzo e la chiesa di San Martino.
Durante la visita sarà possibile scoprire la storia del castrum di Breclema e le alterne vicende legate alle fasi di costruzione e rifacimento della chiesa di San Martino.
Romagnano Sesia: Collegio Curioni
Il Collegio Convitto Curioni si trova nella parte alta del paese e vi si accede attraverso un viale alberato. É un grandioso complesso che comprende l'edificio, il porticato e il giardino interno. Oggi ospita il distaccamento del liceo artistico "Felice Casorati" di Novara. L'edificio nasce negli anni 1875-1880, con successivi ampliamenti, su progetto dell'architetto Giuseppe Locarni di Vercelli. Nel corso degli anni ha subito diverse modifiche strutturali.
Oltre alla visita guidata attraverso il percorso consueto, l'apertura nelle Giornate Fai prevede la scoperta di alcuni ambienti eccezionali del collegio. Si potranno visitare oltre ai saloni oggi adibiti ad aule, il porticato e il cortile interno, gli ambienti dedicati al convitto.
Miasino: chiesa parrocchiale di San Rocco
La chiesa parrocchiale di Miasino è tra gli edifici sacri più grandi e imponenti della provincia di Novara. Un grande, elegante sagrato erboso si apre davanti alla chiesa che, grazie all'ubicazione rialzata, permette di godere di un notevole panorama sul territorio circostante. Di fianco alla chiesa un fantasioso ossario rococò con la cancellata di ferro battuto, arte tanto onorata un tempo in tutto il Cusio.
Miasino: Palazzo Martelli Dathe
A pochi passi dalla piazza centrale del borgo si erge la bella facciata barocca del palazzo, con la sua fila di balconcini in ferro batturo e le finestre ornate da pregevoli fregi in stucco che enfatizzano il piano nobile. Il palazzo risale probabilmente alla seconda metà del Seicento. I corpi che non affacciano sulla strada risalgono a un'età successiva, come si evince dalla data 1756 presente su un arco della costruzione. Casa Martelli appartiene ancora oggi ai discendenti di questa famiglia.
Si tratta di un edificio storico di grande interesse. La famiglia che lo ha costruito è stata una delle maggiori protagoniste della storia del borgo e non solo. Essendo ancora proprietà privata e, per una metà circa adibita a bed&breakfast, é accessibile solo dalla clientela che lo frequenta. Durante le giornate Fai si potrà apprezzare l'eleganza e la piacevolezza di questo luogo, reso particolare dalle belle logge, dai camini monumentali e dai raffinati allestimenti.
Miasino: Palazzo Sperati
Palazzo Sperati si trova nel centro storico del borgo di Miasino.Il palazzo presenta una pianta ad U tipica degli edifici patrizi diffusi nel Cusio, e si affaccia su un piccolo, delizioso giardino interno, da cui si gode una suggestiva vista sulle alture del Lago d'Orta e su Villa Nigra. Il palazzo fu edificato in età seicentesca, ampliato verso la fine del '700, nuovamente modificato dopo il 1882, per volontà del proprietario, Ermenegildo Sperati. Alla sua morte passò alla figlia Elena, che nel 1917 lo lasciò in testamento al Comune di Miasino per destinarlo a scopi socio-sanitari. Cambiata la legislazione e la possibilità di uso, nel 2001 il palazzo è stato ristrutturato per accogliere, dal 2004, gli uffici comunali e l'Archivio storico del borgo.Testo scritto da Gruppo Fai lago d'Orta
Sabato 23 e domenica 24 marzo nei locali di Palazzo Sperati si terrà una serie di proiezioni dal titolo "Miasino, immagini e ricordi" unitamente alla mostra fotografica "La gente di Miasino" a cura della Pro Loco.
Miasino: Villa Nigra
La spettacolare villa si trova nel cuore di Miasino, borgo posto sulla sponda orientale del Lago d'Orta. Edificata nel corso del Cinquecento dalla famiglia Martelli, questa elegante residenza, tra le più famose del territorio, è un ottimo esempio di residenza signorile cusiana. Dall'arioso cortile d'onore della villa si accede al parco, arricchito da vistose piante secolari, tra cui alcune splendide camelie, la più antica delle quali ha circa 250 anni; lo taglia trasversalmente un lungo viale che conduce al cancello sul versante opposto, un tempo elegante ingresso per le carrozze.
La villa testimonia almeno tre fasi di edificazione: a un nucleo centrale più antico, affacciato su piazza Beltrami e riferibile al tardo Rinascimento, seguì un primo ampliamento barocco con corpo a doppio loggiato sul lato del giardino, e una nuova ala, realizzati tra il 1680 e il 1725. Nel corso del Settecento vennero aggiunte l'aranciera e la torretta belvedere. A metà Ottocento Villa Martelli venne acquistata come residenza stagionale dalla famiglia Nigra di Lomellina, benestanti proprietari terrieri, cui apparteneva anche l'architetto Carlo Nigra, autore di alcune modifiche all'edificio nel primo Novecento. Per lascito testamentario - a causa di mancanza di eredi - la proprietà è passata prima all'Università di Torino, poi, dal 2005, al Comune di Miasino.
I luoghi aperti nel Vco
Omegna: azienda Alessi - Luogo riservato agli iscritti Fai
A Omegna, capoluogo del "distretto del casalingo", agli inizi del '900 oltre ad Alessi nascono anche aziende come Bialetti, Lagostina, Calderoni, Girmi, Piazza e molti altri. La zona è particolarmente favorevole per questa produzione per la presenza di corsi d'acqua che permettono, grazie alla loro forza motrice, l'utilizzo di torni anche ad uso industriale. L'azienda venne costituita nel 1921 con il nome Fao (Fratelli Alessi Omegna) da Giovanni. Negli anni '30 il figlio inizio a differenziarsi creando lui stesso prodotti originali, ma è nel '47 con il nuovo marchio Alfra (ALessi FRAtelli) che si passa alla produzione industriale grazie anche all'apertura a design esterni; vengono inoltre introdotti i prodotti ad uso domestico. Il marchio Alessi verrà utilizzato a partire dagli anni '70 con la trasformazione a Fabbrica del Design. L'Archivio Museale aprirà nel '98.
La visita avverrà nella sede principale e si potranno vedere luoghi adibiti alla produzione e l'Archivio Museale. All'interno dell'Archivio Museale, disposti in vetrine mobili ordinate per tipologia, sono conservati manufatti e prototipi di tutto ciò che è stato creato in questi 100 anni dell'azienda. La visita rappresenta un evento eccezionale in quanto solitamente questo tipo di visite viene concesso agli "addetti al mestiere" di tutto il mondo.