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2 Giugno, De Grandis: "Cittadinanza regalata? No grazie"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

Ci siamo mobilitati per spiegare ai cittadini quanto è pericoloso il percorso che il sindaco Andrea Ballarè, con la sua amministrazione di sinistra, sta compiendo nella direzione di assegnare una cittadinanza simbolica a chiunque nasca in Italia, mostrando così la propria scelta politica per lo "ius soli".

La crociata del sindaco Ballarè per lo "ius soli" non si può che definire demagogica ed estremamente ideologica, poiché in questo momento di grande sofferenza e crisi sociale è assolutamente fuori luogo aprire un dibattito su una questione che non rappresenta certamente la priorità né per Novara né per l’Italia; anche perchè l’acquisizione della cittadinanza italiana è già ben disciplinata dalla legge - ed è già possibile al compimento del 18° anno su richiesta per tutte le persone di qualsiasi nazionalità nate in italia - e comunque tutti gli stranieri godono non solo di tutti i diritti basilari come quello alla salute o all’istruzione, ma spesso e volentieri sono anche più facilitati ed aiutati degli stessi italiani.

Il dibattito sulla cittadinanza di cui fa uso il primo cittadino è dunque pretestuoso e strumentale. E’ il caso di occuparsi di problemi ben più seri in questo momento come il lavoro che manca e una disoccupazione elevatissima che riguarda il 40% dei giovani, aziende che chiudono ogni giorno, il centro città che si appresta alla desertificazione grazie anche a Musa, il degrado imperante, la percezione della sicurezza che i novaresi sentono sempre più scarsa, le famiglie che non arrivano più neanche alla seconda settimana del mese e poi tasse e burocrazia che impediscono ogni possibilità di crescita.

Il discorso che fa questa sinistra forzatamente "buonista" e prettamente ideologizzata cela al suo interno un’idea precisa, ossia di pescare da un nuovissimo bacino elettorale: ma la cittadinanza automatica è un’imposizione prima ancora che un diritto. Chi dice al sindaco che questi bimbi si dovranno sentire per forza italiani? E se crescendo vorranno tornare in Patria o sentiranno più forte il richiamo delle proprie radici? Lo sa il sindaco che secondo numerose statistiche non è il sogno di tutti gli immigrati diventare italiani ma che invece molti vogliono solo lavorare in Italia per anni e poi tornare nel Paese d’origine?

Il 2 Giugno mentre la sinistra festeggerà gli immigrati, per la festa della Repubblica il nostro pensiero va a tutti i novaresi in difficoltà, e alle priorità che una buona amministrazione dovrebbe saper individuare.

Noi ci mobilitiamo convintamente contro lo "ius soli" e riteniamo che anche il Prefetto di Novara dovrebbe rivolgere al sindaco un invito formale al ritiro di una iniziativa che non è certo conforme alle leggi italiane. Quello del Comune è un registro che non ha alcun valore al fine di destinare la cittadinanza che per noi va guadagnata e non regalata.


 

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