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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Pd, Elena Ferrara: il Parlamento a ripetizioni da Napolitano

La neo senatrice novarese del Partito Democratico: "Il nuovo Governo va scelto secondo competenze e sensibilità sui problemi reali del Paese. Il Pd torni a dialogare con la base dopo l’assurda mancata votazione di Romano Prodi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NovaraToday

"Napolitano come Berlusconi". Fino a questo punto si è spinta la protesta a seguito degli scivoloni del Pd durante le votazioni per eleggere il Capo dello Stato.

Per quanto mi riguarda, Giorgio Napolitano non può essere una seconda scelta. Qualsiasi nome avanzato dal Partito Democratico dopo la cattiva gestione della candidatura di Romano Prodi avrebbe dato questa sensazione. Un centinaio di irresponsabili hanno voltato le spalle a chi ha guidato per ben due volte un governo di centrosinistra. E' quindi evidente che Stefano Rodotà non avrebbe avuto i consensi necessari per il Colle. Sono alla prima esperienza parlamentare, ma ho comunque cercato di interpretare il disagio degli elettori votando scheda bianca al primo turno. Nessuna preclusione su Franco Marini, piuttosto la convinzione che la sua elezione non rispondesse alla volontà di cambiamento.

Ho votato convintamente Prodi, poi tradito da subdole logiche di potere e come lui tutto il popolo Democratico. Lo scenario di domenica scorsa poteva solo essere risolto da Giorgio Napolitano, che ho ringraziato per il senso di responsabilità che ha, una volta di più, dimostrato. E’ vero, in questi giorni il Pd ha perso la faccia; ora, però, non dobbiamo perdere la bussola. Se qualcuno crede che il "Napolitano bis" possa aiutare Berlusconi in vista delle prossime sentenze, lo dica a voce alta.

Non facciamoci traviare dalle tattiche di Berlusconi, che ieri si faceva largo per essere il primo a stringere la mano al Presidente. Uno che sette anni fa non lo avrebbe voluto. Uno che, con tutto il Pdl, fece cadere il governo Monti prima di approvare una nuova legge elettorale.

Faccio appello a Napolitano perché il nuovo Esecutivo possa avvalersi di personalità di altissimo profilo, indicate sulla base esclusiva delle competenze e sensibili ai bisogni reali del Paese. Il futuro presidente del Consiglio dovrà essere garante di un lavoro condiviso con tutte le forze politiche, Movimento 5 Stelle compreso, attorno a quelle riforme strutturali che non sono più rinviabili. In questa logica lo stesso Matteo Renzi potrebbe essere un nome spendibile.

Finora, in Parlamento, il Pd ha lavorato su diversi fronti, ottenendo il rinvio della Tares e interpretando le criticità per cittadini e Amministrazioni, come il trasporto pubblico locale e i vincoli del Patto di stabilità. L'emergenza occupazionale, così come i fondi per la cassa integrazione in deroga, deve essere affrontata il prima possibile, per limitare il disagio sociale prodotto dalla crisi economica. Mentre giustizia, fisco, istruzione e politica internazionale sono solo alcuni dei macro argomenti sui quali risulterebbe difficile individuare un percorso comune. Puntiamo a un governo di scopo e responsabilità, senza inciuci. Ce lo chiedono i  cittadini. Il successo di Debora Serracchiani in Friuli insegna che dobbiamo ripartire dai territori.

Appena gli impegni in Parlamento me lo consentiranno, ho intenzione di recarmi personalmente nei circoli del Piemonte, a partire dal Novarese, per riferire quanto accaduto in questi giorni.

Elena Ferrara - senatrice Pd

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