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Cronaca

Dottore della guardia medica aggredito, la denuncia dell'Ordine: "medici in balia dei pazienti"

Dall'Asl precisano invece che la sede della guardia medica "è dotata di telecamere che videoregistrano gli accessi e di servizio di vigilanza con guardia giurata"

Proseguono le indagini della polizia sull'aggressione al dottore della guardia medica di Novara, avvenuta sabato 10 marzo. Dall'Asl fanno infatti sapere che "la dinamica dell'accaduto è al vaglio delle forze dell'ordine, che hanno acquisito le immagini delle telecamere".

L’episodio è avvenuto presso il servizio di viale Roma, dove operano abitualmente 4 medici dalle 8 alle 20 il sabato, prefestivi e festivi, e 3 di notte tutti i giorni dalle 20 alle 8. L'area, precisano dall'Asl: "è dotata di telecamere che videoregistrano gli accessi e di servizio di vigilanza con guardia giurata che sorveglia l’intero plesso e piantona il servizio nella fascia oraria 22-8".

Sulla vicenda è intervenuto anche l'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Novara, che ha preso posizione a tutela della sicurezza dei colleghi: "Siamo stati chiamati a intervenire dai sanitari della guardia medica, che attraverso l’Ordine vogliono esprimere il loro disagio e la loro preoccupazione - ha spiegato il presidente dell'Ordine Federico D’Andrea - L’aggressione dell’altro giorno, di cui si sta occupando la Questura di Novara, a detta dei colleghi è solo l’ultimo di una serie di episodi che vedono i medici in balìa dei pazienti. La mancanza disicurezza è dovuta al fatto che vi è sì una guardia giurata ma solo a partire dalle ore 22, mentre il turno feriale comincia alle 20. E al sabato e alla domenica o durante le festività, quando l’attività inizia al mattino, di giorno non c’è nessuno. E quando i medici sono chiamati a visite domiciliari, nessuna guardia di sicurezza li accompagna".

Secondo l'Ordine dei medici, infatti, la guardia medica ormai ha perso il suo ruolo istituzionale di organo che deve intervenire in casi di "urgenza indifferibile" per diventare una sorta di ambulatorio al quale in molti si rivolgono in modo inappropriato: ne fanno fede i numeri, che vedono afflussi anche di 250 pazienti di giorno e un’ottantina la notte. "A fronte del sicuro impegno messo in campo dall’Asl - ha aggiunto D'Andrea - i medici di guardia medica lamentano tuttavia una precarietà dovuta alla localizzazione del servizio, che a loro dire è inadeguata sia per la mole di lavoro che, anche, per la qualità degli interventi richiesti. In particolare, non c’è alcun filtro tra utenza e sanitari. Forse, tutto il servizio andrebbe ripensato, a vantaggio dei medici e degli utenti".

L'Asl ha infine replicato che "L’azienda sanitaria, che ha recepito dal 2011 la raccomandazione ministeriale per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, lavora costantemente per identificare i fattori di rischio per la sicurezza del personale ed è impegnata a porre in essere misure di prevenzione e controllo più adeguate".

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