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Cronaca

Fasoli Piante: l'azienda minaccia di andarsene, il Comune risponde

La storica azienda novarese lamenta scarsa attentzione da parte dell'amministrazione, ma secondo l'assessore Bozzola: "L'iter è praticamente concluso. Se l'azienda non ha altri obiettivi, può proseguire nella realizzazione"

La storica azienda vivaistica novarese ha inviato nei giorni scorsi alla stampa una lettera in cui venivano spiegate le motivazioni per cui il garden center troverà entro un anno una nuova collocazione in un altro comune. Senza farsi attendere è arrivata la risposta del Comune di Novara.

L'azienda di corso Vercelli lamentava infatti la scarsa attenzione da parte dell'amministrazione relativa ad una richiesta di ampliamento della struttura: "L’amministrazione comunale di Novara - si legge nella lettera del titolare Gigio Fasoli - ha talmente osteggiato i  nostri progetti di sviluppo, che ci siamo visti costretti a studiare l’abbandono della nostra storica sede in Novara. Presentammo il progetto di rifacimento del nostro garden center nel 2010, l’intenzione era quella di  rifare completamente la nostra azienda".

Sulla questione è intervenuto l’assessore all’Urbanistica del Comune Marco Bozzola: "Un intervento - ha commentato in merito alla lettera Bozzola - davvero singolare, nel quale questa amministrazione comunale viene sostanzialmente accusata di inerzia, e ritenuta responsabile di un paventato spostamento della sede dell’azienda in un comune vicino, per non avere, secondo il signor Fasoli, soddisfatto le sue richieste in ordine a progetti di espansione dell’azienda stessa".

"Per capire meglio questa storia - ha spiegato l'assessore - è opportuno ripercorrere almeno sommariamente l’iter di questa pratica. Un iter cominciato quasi quattro anni fa. L’azienda del signor Fasoli presenta infatti il 12 dicembre 2008 una richiesta di ampliamento della propria superficie di vendita. La domanda presentata compie il previsto iter, al termine del quale gli uffici rilasciano un parere favorevole, pur segnalando e chiedendo di risolvere taluni problemi relativi a determinate porzioni della struttura. Dopo alcuni mesi, il 2 novembre 2009, il signor Fasoli cambia idea: rinuncia a proseguire l’iter e ritira l’istanza. Trascorre un altro anno, e il 6 dicembre 2010 l’azienda ripresenta una nuova istanza, più complessa, assai più interessante dal punto di vista progettuale, che si basa sull’idea di sostituire completamente i manufatti edilizi esistenti con una nuova struttura. Un progetto che non esito a definire di qualità. Trascorrono altri mesi, e siamo all’estate del 2011. Si insedia la nostra amministrazione, che entra formalmente in carica a metà giugno. A fine 2011, il signor Fasoli ci chiede un incontro, che si svolge regolarmente. Ascoltiamo, prendiamo atto, registriamo osservazioni e proposte. Il progetto prosegue linearmente il suo iter. Vengono acquisiti i pareri necessari. Il 14 febbraio di quest’anno arriva l’ultimo parere richiesto, quello dell’amministrazione provinciale, sul tema delle modifiche della viabilità: il Garden si affaccia sulla strada statale 11, e quindi la competenza per le modifiche richieste allo snodo di accesso all’area commerciale sono di competenza della Provincia".

"Siamo a fine marzo di quest’anno, tre mesi fa. Gli uffici comunali - ha aggiunto Bozzola - chiedono alla azienda Fasoli una ulteriore  documentazione relativa ad aspetti che attengono la disciplina del commercio, ed in particolare alle normative contenute nella legge 296 del 2006. La risposta arriva il 13 aprile 2012, due mesi fa. Nella lettera diffusa alla stampa Fasoli lamenta lungaggini e pastoie burocratiche. Mi rendo conto che quello che abbiamo attraversato è un percorso abbastanza articolato e anche relativamente lungo. Ma voglio invitare tutti, con un paradosso, a considerare che si sta valutando non la mansarda di mia nonna, ma un progetto complesso, per una struttura che si affaccia su un asse viario molto trafficato, con interferenze e temi urbanistici ed edlizi non semplici da risolvere. Ha ragione infatti Fasoli a dire che per questo genere di attività la legislazione è arretrata".

"Ma quel percorso si è concluso. Ed ora - ha concluso Bozzola - posso confermare che attenderemo il signor Fasoli al ritiro del permesso di costruire. Sempre che non abbia preso altre decisioni per ragioni che non dipendono dall’amministrazione comunale. Noi siamo comunque soddisfatti per aver portato a termine un iter che ci ha consentito di approfondire una serie di tematiche, aprendo una possibilità concreta per il futuro per tutti quelli che vorranno realizzare o adattare strutture per attività analoghe. Ci tengo a sottolineare che questa amministrazione in meno di dodici mesi ha preso in carico, portato avanti e concluso in assoluta trasparenza un percorso iniziato quattro anni fa. Non credo proprio che ci si possa accusare di aver dormito".

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