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Cronaca

Novara: in manette per droga per evitare l'espulsione

E' la storia di un 21enne di nazionalità marocchina, che la scorsa settimana si è fatto trovare in Questura con 100 grammi di hashish in tasca: il giovane ha preferito l'arresto al rimpatrio

Pur di non essere espulso dall'Italia, si presenta in Questura con 100 grammi di hashish e si fa arrestare.

E' questa la strana storia di Oummane Noureddine, giovane cittadino marocchino di 21 anni, che ha preferito il carcere alla possibilità di essere rimpatriato.

Il suo piano, però, ha funzionato solo a metà: le manette per spaccio di droga sono sì scattate, ma solo temporaneamente. Dopo poche ore, infatti, il giovane 21enne, su cui pendevano già diverse condanne per altrettanti reati commessi negli ultimi anni, è stato imbarcato sul volo Milano-Casablanca.

"Nonostante la giovane età - spiegano dagli uffici della Questura - il cittadino marocchino risultava già destinatario di ben quattro procedimenti penali: nel giugno 2009 è stato arrestato in flagranza per furto dai Carabinieri di Novara; nel maggio 2010 è stato indagato dalla Squadra Mobile di Novara per rissa; nel dicembre del 2010 è stato denunciato per rapina e infine nel marzo 2013 è stato denunciato per ricettazione".

L’insieme dei carichi pendenti, le assidue frequentazioni con soggetti pregiudicati e la mancanza di lavoro hanno persuaso gli uffici della Questura a ritenerlo un soggetto potenzialmente destinatario di provvedimento di espulsione e ad avviare l’articolata fase di preparazione dell’atto.

"Si inizia così - continuano dalla Questura - a istruire il fascicolo, acquisendo gli stati dei procedimenti penali pendenti nonché i necessari nulla-osta delle Autorità giudiziarie. Terminata questa fase, si nota che il permesso di soggiorno dell’Oummane è oramai in scadenza: si decide quindi di attenderne l’eventuale rinnovo, circostanza che avrebbe consentito di cogliere il prevenuto con i documenti necessari al suo imbarco. In effetti il marocchino, puntualmente, presenta alle Poste domanda di rinnovo. Lo scorso 7 maggio, il 21enne si presenta presso i nostri Uffici per essere sottoposto alla procedura di fotosegnalamento, necessaria per consentire il rinnovo del permesso di soggiorno. Immediatamente l’operatore di sportello segnala il nominativo al responsabile della sezione espulsioni, che informa il ragazzo sul fatto che non vi sarà nessun rinnovo del permesso, in quanto a suo carico pende un provvedimento di espulsione preventiva. A questo punto, durante le normali procedure di controllo sul giovane, viene notato un rigonfiamento della tasca posteriore dei pantaloni, che si rivela essere un panetto di hashish pari a 100 grammi".

Per il giovane scattano così le manette per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Peccato che, "Quello che in origine - hanno aggiunto dagli uffici di Piazza del Popolo - e nell’immediato era sembrato un gesto  sprovveduto che però avrebbe potuto complicare molto, se non compromettere, il percorso di espulsione, presto si colora di un’accezione ben diversa. Infatti, all’interno del portafogli del marocchino, viene rinvenuta la fotocopia di un provvedimento di 'espulsione preventiva' che analogamente aveva colpito qualche settimana prima un suo connazionale. In particolare sul documento era evidenziata la parte concernente le frequentazioni nominative dell’uomo. Alla domanda del perché avesse in tasca quel provvedimento, ci siamo sentiti rispondere: 'Perché tutti quelli che sono su quella lista devono essere espulsi'. Dunque il marocchino sospettava fortemente di poter essere colpito da un provvedimento di espulsione e intenzionalmente aveva occultato la droga in tasca, valutando preferibile il carcere, nell’eventualità in cui gli fosse stata tesa una trappola".

Trappola che nonostante tutto è riuscita ad andare in porto. La polizia novarese ha infatti interpellato il Pm per valutare la sua eventuale disponibilità ad assecondare comunque una procedura di espulsione preventiva, piuttosto che di repressione processuale.

"Ricevuto il favore del Pm a chiedere la convalida dell’arresto - spiegano ancora dalla Questura - e a dare, per quanto di sua competenza, il nulla-osta all’espulsione, si attendeva l’importante decisione del Gip. Quest’ultimo convalidava l’arresto del ventenne e disponeva la misura degli arresti domiciliari, ma rilasciava contestualmente il nulla-osta all’espulsione. Ciò ci consentiva di adottare immediatamente il provvedimento di accompagnamento coattivo alla frontiera, ai sensi del comma 4 dell’art. 13, e su questo presupposto diveniva possibile fermare subito il soggetto, all’uscita del carcere, in attesa della convalida".

Pochi giorni dopo l'arresto, giovedì 9 maggio, davanti al Coordinatore dell’Ufficio del Giudice di Pace di Novara si è svolto il procedimento di convalida, e poche ore dopo il giovane è stato accompagnato all'aeroporto di Malpensa e imbarcato su un volo diretto in Marocco.

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