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Cronaca Sant'Agabio / Bosio

"Giù le mani dal parchetto di via Bovio": la rivolta dei cittadini

Una vera e propria rivolta è andata in scena lunedì mattina, e proseguirà a tempo indeterminato, quando un gruppo di cittadini ha manifestato per la chiusura del parco per favorire degli scavi in vista di nuove costruzioni

"Se chiudono il parco di via Bovio ci tolgono un polmone verde, fanno un attentato alla nostra salute e soprattutto tolgono la possibilità ai nostri bimbi di recarsi in un luogo ameno per qualche ora di svago. Chiudere l'accesso ai cittadini alle aree verdi è un attentato alla salute di tutti".

Questo quanto nel mirino dei tanti residenti di Sant'Agabio, quartiere dove stanno partendo i lavori per l'attuazione del progetto Pisu.

Progetto che così viene commentato dal rappresentante del Movimento Cinque Stelle in Comune Luca Zacchero: "Una cementificazione assurda e innaturale - commenta Luca Zacchero, presente al presidio a sostegno della protesta dei cittadini -. I lavori al progetto si sono fermati per presunti reperti archeologici trovati nel sottosuolo, reperti che è possibile analizzare solo dopo aver tagliato buona parte di alberi con storia secolare, alberi che sono il polmone verde del quartiere".

La protesta dei cittadini è supportata dalle associazioni a difesa dell'ambiente tra le quali: Vivi Novara, Carp, Legambiente, Idee di futuro, Medicina democratica.

Gli scavi da una parte e la protesta dall'altra continueranno anche nella giornata di oggi (martedì 22 ottobre, n.d.r).

Il primo cittadino di Novara, Andrea Ballarè, lo ha dichiarato anche sulla sua pagina Facebook: "anche oggi si riprende con gli scavi in via Bovio", chiarendo anche il perchè del progetto. "La realizzazione del progetto è un passo importante: un edificio ben integrato nell'area esistente. I lavori comprenderanno, tra l'altro, la riqualificazione e la pedonalizzazione di via Bovio, la riqualificazione del mercato che non cambierà la sua ubicazione ma vedrà rifatti tettoia e servizi, il rifacimento della piazza e del verde urbano. Ma non solo, il centro sarà sede di ricerca sull'immunologia e sulle patologie ad essa collegate. La riqualificazione dell'intera area sarà un primo passo concreto per la rinascita di questa area del Quartiere di S.Agabio, e darà concretezza anche al piano di valorizzazione dell'ex V deposito, per quale il Comune ha già sottoscritto, nel giugno scorso, un protocollo di intesa, lo stesso che ha consentito l'entrata in disponibilità della Caserma Passalaqua, già operativa. La realizzazione della nuova struttura é un mattone fondamentale del rafforzamento della presenza dell'università del Piemonte Orientale a Novara. Ecco la verità sul Pisu di Sant'Agabio che é una grande opportunità. Tutt'altro che una devastazione".

Ma i cittadini non ci stanno e sia sui social network che di persona, al presidio, espongono le proprie lamentele a gran voce. La grande preoccupazione riguarda l'area verde: alcuni si chiedono se "verranno ripiantate le stesse piante o si abbattono esemplari secolari per poi ripiantare delle pianticelle di un metro?". E ancora un altro cittadino chiede garanzie: "Sindaco vogliamo garanzie però! Il timore dei cittadini è che i lavori siano avviati, le piante tagliate, e poi tutto abbandonato a metà. Non vogliamo un altro buco nero, un altro spreco di soldi e spazi. E' follia abbattere alberi per costruire cemento con uno spazio abbandonato alle spalle. Non sottovalutiamo questo aspetto per favore. Ripeto ancora, tagliamo 10 piante? Bene piantiamone altre 20 altrove. Ma facciamolo nero su bianco. Non credo sia il costo di queste piante che scombussolerà il budget, ma darà senz'altro una bella immagine della Giunta comunale. Le piante non ci danno il lavoro? Beh, ci danno l'ossigeno... salvo il nostro modello da seguire non sia quello di Milano, di cementificazione totale".

A queste lamentele il primo cittadino novarese risponde così: "L'edificio rispetta il parco e tutto il progetto rispetta l'ambiente e anche nella nuova conformazione dell'area ci sarà spazio per 75 esemplari di piante, ben di più di quelle tolte".

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