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Cronaca

Caccia: la Regione Piemonte cancella il referendum e abroga la legge

L'approvazione di un emendamento da parte del consiglio regionale ha di fatto abolito la consultazione popolare. Brambilla: "Ancora oggi si calpestano in modo indegno i diritti della cittadinanza"

La Regione Piemonte ha cancellato il referendum sulla caccia, previsto per il 3 giugno.

Il provvedimento è stato preso ieri, giovedì 3 giugno, con l'approvazione di un emendamento da parte del Consiglio regionale: la legge che il comitato promotore voleva modificare con il voto popolare è stata abrogata.

A presentare l'emendamento era stato proprio l'assessore alla Caccia Claudio Sacchetto. E il Consiglio lo ha approvato con 28 voti favorevoli, 18 contrari, 1 astenuto e 4 non votanti. Al termine della votazione la seduta del Consiglio regionale è stata aggiornata per una riunione dei capigruppo, che prevede la discussione della nuova legge sulla caccia, che andrà a sostituire quella abrogata.

"Prendo atto del voto del Consiglio sull'abrogazione della legge 70. Appena approvata la legge finanziaria - ha dichiarato il governatore Roberto Cota - si esprimerà la Commissione di garanzia in relazione al referendum e prenderemo atto della sua valutazione. E' ovvio che, dal mio punto di vista, saluto positivamente il risparmio di 22 milioni di euro che, in un momento così delicato, potranno essere impiegati a sostegno delle categorie più deboli".

"E' da 25 anni - ha invece commentato in merito l'ex ministro del Turismo Michela Brambilla - che i piemontesi attendono di poter esercitare il loro diritto di esprimersi attraverso il referendum. Credo che un tale schiaffo alla democrazia sia veramente senza precedenti. E ancora oggi, pur di evitarlo, sotto l'ipocrita paravento del risparmio delle spese, si calpestano in modo indegno i diritti della cittadinanza".

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