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Cronaca

Sporting: tutta la verità nel racconto del sindaco Ballarè

Il primo cittadino ha reso nota, attraverso la sua pagina social, tutta la storia del complesso dello Sporting Village. Una storia che ha origine nel 2002 sotto la precedente amministrazione

E' di questi ultimi giorni la polemica tra l'attuale maggioranza e minoranza sul progetto dello Sporting Village. Un progetto che, anche sui canali social, ha suscitato numerosi commenti. E proprio sui social network, il primo cittadino della città gaudenziana, ha deciso di fare un poco di chiarezza raccontando tutto il progetto sin dagli albori: un progetto che nel 2002 - spiega Ballarè - è stato proposto dall'allora assessore allo sport.

"La vera storia - spiega Ballarè - è che il progetto è stato approvato dall'assessore allo sport e vicesindaco della passata amministrazione, Gaetano Nastri, con la delibera n. 69/2002 che prevedeva la realizzazione di una struttura geodetica polifunzionale per manifestazioni sportive, artistiche ed eventi in località Parco del Terdoppio si prevede l’utilizzo dello strumento dell’accordo di programma con la Regione per il finanziamento tramite i fondi per le opere di accompagnamento delle Olimpiadi di Torino. La delibera parlava di "criticità negli utilizzi degli impianti sportivi di viale Kennedy e viale Verdi e indica come "necessario" la realizzazione di un nuovo impianto".

"Nel novembre 2004 - spiega ancora il primo cittadino - poi Il Comune di Novara firma la convenzione per la progettazione, costruzione e gestione del complesso sportivo denominato 'Sporting Village'. La convenzione prevede che al concessionario vadano i corrispettivi per la vendita dei servizi all’utenza, dei biglietti di spettacoli e manifestazioni sportive, gli affitti degli spazi, la gestione della pubblicità, la locazione delle attività commerciali. La società di gestione si impegna a versare al Comune 750mila euro all’anno dal 1 gennaio 2006. La durata della convenzione è di 29 anni. Nel maggio 2006 il centrosinistra durante al campagna elettorale solleva perplessità sulla sostenibilità del piano finanziario dello Sporting. Si arriva all'anno 2007 quando l''allora sindaco di Novara annuncia la nascita della società di Basket “Draghi Novara” che disputerà il campionato di Legadue dopo aver acquisito il titolo sportivo della squadra di Castelletto Ticino. Il Comune per garantire gli spazi di allenamento e gioco alla squadra, che sarà il primo “pezzo da 90” dello Sporting Village ormai pronto, spenderà nei bilanci 2007 e 2008 circa 200mila euro. Giordano commentava così: “Crediamo che la società Basket Draghi abbia potenzialità importanti sia nel settore professionistico sia per quel che riguarda il settore giovanile per questo abbiamo creduto opportuno definire questo accordo che riporta il grande basket nella nostra città e che, a sua volta, promuoverà l'immagine di Novara in tutta Italia. Alla fine del campionato la squadra retrocede. E nel 2009 non si iscriverà al campionato di B. Il 15 luglio 2007 l'inaugurazione dell'impianto. Al momento dell’inaugurazione costata al Comune quasi 50mila euro le casse del Comune hanno già sborsato le prime tre rate del mutuo per un totale di oltre 1 milione e 800mila euro. L’opera , che nelle previsioni doveva costare poco più di 34 milioni di euro, costerà alla fine oltre 39 milioni di euro".

Nell'ottobre dello stesso anno - continua il sindaco - il comune decide la chiusura della piscina del Pala dal Lago. La motivazione ufficiale è la necessità di lavori di manutenzione straordinaria. La chiusura genera una forte polemica delle società di nuoto che non sono in grado di sostenere il trasferimento alla piscina dello Sporting per l’eccessiva onerosità delle tariffe. Per portare a termine il trasferimento, indispensabile a garantire una attività continuativa alla piscina, il Comune decide di sostenere una parte consistente delle spese. Già negli ultimi due mesi del 2007 vengono spesi circa 45mila euro. In tutti gli esercizi successivi il comune anticipa ogni anno allo Sporting oltre 450mila euro. Ad Aprile 2008 la società di gestione dello Sporting "per garantire l’equilibrio finanziario" propone ai soci un aumento di capitale di 2milioni di euro. Contemporaneamente vengono messe in atto altre manovre finanziarie: un altro aumento di capitale da 2,5 milioni riservato ad un ente finanziario; un finanziamento temporaneo di 1 milione; l’accensione di due mutui per complessivi 5 milioni. Era l'ottobre 2008 quando la società chiede una pesante revisione della concessione e presenta un nuovo piano finanziario. Si apre una trattativa che si conclude con la sostanziale accettazione delle richieste del concessionario: la durata della concessione viene portata da 29 a 43 anni, e il Comune si assume l’onere di oltre 360.000 euro l’anno per l’utilizzo dell’impianto a vario titolo. Questo onere viene “scontato” dal canone annuo che così si attesta a 350mila euro. Il mese dopo, novembre 2008, l'allora assessore allo Sport del Comune di Novara Franco Caressa rassegna le dimissioni.Il centrosinistra presenta un dossier che raccoglie tutti gli atti amministrativi compiuti dal 2004 e chiede formalmente la revisione della convenzione criticando i carichi eccessivi che derivano al bilancio comunale (26 novembre). Il mese successivo nell’esercizio 2008 il Comune spende per lo Sporting 686.000 euro di rata di mutuo, non incassa una parte del canone (pari a 168.000 euro su 350.000) e circa 12.000 euro di sponsorizzazioni".

"A febbraio 2009 il Fondo Ppp Italia formalizza il suo ingresso nella compagine societaria del gestore, di cui diventa socio al 49%, con un esborso di oltre 3,3 milioni di euro. Giordano commentava: 'Un ingresso importante che consente allo Sporting di beneficiare di una partnership solida e qualificata' (Comunicato del 2 febbraio). A marzo si apre il dibattito in consiglio comunale: il centrosinistra critica l’eccessiva onerosità della gestione dello Sporting mettendo in evidenza i costi della convenzione in atto a carico del Comune. Il centro destra accusa l’opposizione di essere “contro Novara”. Andretta: "Lo Sporting Village è un valore aggiunto anche dal punto di vista economico che ci consente un forte risparmio" (comunicato del 24 marzo). Nell’esercizio 2009 il Comune spende per lo Sporting 559mila euro di rata di mutuo, non incassa il canone (420mila euro) e circa 12mila euro di sponsorizzazioni. A luglio 2010 il concessionario chiede con ampio anticipo sulla scadenza triennale prevista una ulteriore revisione della concessione in quanto non sussite l’equilibrio economico finanziario. L’amministrazione allora in carica apre la trattativa con il concessionario. A dicembre nell’esercizio 2010 il Comune spende per lo Sporting 511mila euro di rata di mutuo, non incassa il canone (422.500 euro) e circa 12mila euro di sponsorizzazioni. Andretta commentò così: "Lo Sporting, l’idea che ebbe a suo tempo l’on. Gaetano Nastri, mio predecessore al’assessorato allo sport, si conferma assolutamente vincente" (intervista del 15 dicembre)".

"Nel giugno 2011 la nuova amministrazione comunale di centrosinistra trova in eredità una situazione finanziaria estremamente compromessa. Si trova anche aperta una trattativa che viene ripresa per verificare condizioni e opportunità. L’obiettivo è quello di garantire la continuità delle attività insediate allo Sporting Village, senza aggravi ingiustificati degli oneri a carico del Comune. Questo obiettivo viene garantito grazie alla disponibilità della Banca Popolare di Novara (principale creditore) e all’impegno delle società sportive operanti nell’impianto (Asystel )".

"Nel Luglio 2011 l'on. Nastri commentava: “ Non capisco dove Ballarè voglia arrivare: lo Sporting è un’opera che ha offerto posti di lavoro, è apprezzata da tutte le federazioni sportive nazionali, ha un livello di eccellenza ampiamente riconosciuto”. (Comunicato del 3 luglio). Nel mese di settembre poi il concessionario manifesta il permanere di forti difficoltà economiche e prospetta una ulteriore revisione della convenzione. La nuova amministrazione cerca di aprire anche altre strade. Si prendono contatti con il gruppo Cabassi, gestore del Forum di Assago e dei palasport di Roma e Bologna. A Novembre 2011 l’amministrazione comunale incarica uno studio legale di verificare la legittimità delle richieste del concessionario. A dicembre nell’esercizio 2011 il Comune spende per lo Sporting 529.000 euro di rata di mutuo, non incassa il canone (422.500 euro) e circa 12.mila euro di sponsorizzazioni".

"L’amministrazione, nelle more della trattativa con il concessionario, conferma la richiesta di spazi all’Arena per gli allenamenti e la partita di campionato dell’Asystel prevista nel mese di gennaio 2012 (28 dicembre). La società Sporting Village annuncia la sospensione dei servizi e della attività nell’Arena (30 dicembre). Ed arriviamo a Gennaio 2012 quando il Comune diffida la società dall’interrompere l’attività (5 gennaio) e successivamente il concessionario chiude comunque l’Arena impedendo all’Asystel di svolgere gli allenamenti (9 gennaio). Il concessionario attiva un primo lodo arbitrale chiedendo che gli venga riconosciuta una somma di 2.700.000 euro all'anno fino al termine della convenzione".

"Nel mese di agosto il collegio arbitrale respinge le richieste del concessionario, dichiarandole infondate. Sporting Village il 3 agosto dichiara di voler recedere dalla convenzione. L'8 agosto il Comune tenta una ennesima procedura di risoluzione amichevole delle contestazioni, senza esito. E nell'ottobre dello stesso anno il Comune emette una determina dirigenziale di autotutela, in cui dichiara sciolta la convenzione per grave inadempimento del concessionario. Lo Sporting il 23 novembre scorso promuoveva una seconda procedura arbitrale chiedendo al Collegio la condanna del comune alla corresponsione dell’indennizzo".

"A luglio 2014 viene depositata la decisione del collegio arbitrale. Dunque cosa ha deciso il collegio arbitrale con il lodo depositato? In primo luogo ha stabilito che gli inadempimenti di Sporting SPA risalenti al periodo della gestione della concessione fossero di tale gravità da legittimare una pronuncia di risoluzione per grave inadempimento.Quindi - spiega il primo cittadino - la nostra amministrazione aveva ragione nel denunciare le inadempienze e nel rescindere la convenzione. Perché dobbiamo pagare un indennizzo (quantificato in 14 milioni e 400mila euro)? Perché lo prevede la convenzione originaria. E perché lo conferma soprattutto la revisione della convenzione del 2009 che sancisce l'aumento del valore finale dell'opera e del conseguente indennizzo. Questo atto é stato firmato come assessore allo sport della precedente amministrazione dalla stessa persona che oggi mi accusa di aver fatto, dichiarando sciolta la convenzione "un azzardo" a spese dei cittadini!".

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