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Tangenziale di Romagnano Sesia: sì all'opera, no alla variante

I Rappresentanti comunali, del comitato cittadini, Legambiente e Coldiretti si sono incontrati, giovedì 10 gennaio nella sede della Camera di Commercio di Novara per illustrare le ragioni del loro "No" alla variazione del progetto

Le ragioni del "No" alla variante Est alla tangenziale di Romagnano in una conferenza stampa indetta dal Comitato civico "Tangenziale senza scorie", dal Comune di Romagnano, dalla sezione Legambiente Arona e dai rappresentanti Coldiretti Novara - Vco.

Ad aprire il tavolo di lavoro Gianfranco Ramella che chiarisce subito:"un'opera come la tangenziale è un'opera importantissima per lo sviluppo del territorio stesso. Questa sta diventando una questione annosa dove, alle nostre rimostranze, che non vanno contro la costruzione ma verso un'opera che venga costruita in modo consapevole, riceviamo pochissime risposte. Quando si intuisce che ci sono  fatti che attentano all'economia del territorio si deve sempre indagare per evitare di rovinare un intero territorio. L'allarme che noi lanciamo pone l'attenzione sul materiale con la quale le cave vengono riempite. Da riunioni come la conferenza dei servizi si devono portare a casa le vittorie per assicurare una qualità migliore di vita ai cittadini". A spiegare l'impatto sull'ambiente e sulla salute dei cittadini, l'ingegnere Gianluca Donetti: "Innanzitutto alcune perplessità arrivano dalla proposta economica dell'impresa, la ditta Lauro, in merito alla quale la gara di appalto a base d'asta costava circa 9 milioni, ma la ditta l'ha spuntata con una cifra di poco superiore ai 5 milioni di euro. Il progetto vero e proprio, poi, è stato redatto proponendo  come variante l'attività di recupero di rifiuti derivante dal trattamento delle scorie non trattate e di scorie di fusione per un quantitativo di 200 mila metri cubi. In merito a ciò il Consiglio comunale di Romagnano ha presentato, all'unanimità di tutte le forze politiche, una mozione contraria all'utilizzo di scorie contenenti metalli pesanti utilizzate come riempimento delle cave stesse, molto rischiose per il territorio e per la salute dei cittadini. L'opera va certamente realizzata, ma con le dovute garanzie per tutti".

Soddisfatto per il successo della mobilitazione cittadina il rappresentante del comitato "Tangenziale si, scorie no" che durante il mese di dicembre, ha raccolto 1200 firme e l'adesione di circa 15 associazioni del territorio contro l'utilizzo di materiale dannosi alla salute:"Pur sapendo i vantaggi alla circolazione derivanti dalla costruzione della tangenziale, che va conclusa, dato anche che i 9 milioni sono stati stanziati, vogliamo però, a tutela della nostra salute e quella  dei nostri figli - spiega Giorgio Rondi - che si mettano in atto i dovuti controlli sul materiale di riempimento. Abbiamo in mano dati precisi che riscontrano come materiali di questo tipo, come il cromo, possa causare e alterare i terreni, l'aria e tutto ciò con il quale viene a contatto provocando conseguenze nel tempo anche molto gravi". E sulle gravi conseguenze delle scorie di riempimento nel sottosuolo, che si ripercuotono poi sull'uomo e in agricoltura, ha relazionato il responsabile di Legambiente, Antonio Ferrara:"Di casi come questo ne affrontiamo ogni giorno con la nostra associazione. Sotto tanti edifici costruiti sono state scoperte scorie illegali di diverso genere. Dall'amministrazione pubblica ci  si aspetta cura e attenzione al cittadino, per questo motivo, abbiamo scritto nelle scorse settimane, una lettera alla Provincia, dove è ferma in questo momento la decisione, riscontrando le nostre perplessità, ma dall'organo provinciale nessuna risposta è al momento arrivata. Ci chiediamo "Perchè?". Chiediamo chiarezza e trasparenza".

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