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Università | presentati i nuovi dipartimenti di Medicina e le eccellenze

Arrivano risultati confortanti dalla Facoltà di medicina dell'Università del Piemonte Orientale. Gli studenti novaresi sono i più preparati rispetto ai colleghi dei poli universitari italiani

E' stato presentato oggi, mercoledì 11 aprile, presso la facoltà di Medicina e chirurgia di Novara il nuovo assetto dei dipartimenti, voluti dalla riforma Gelmini, che hanno generato all'interno dell'Ateneo novarese due nuovi dipartimenti di punta e una nuova scuola di specialità per i futuri dottori della città gaudenziana.

In un clima che mira sempre più all'eccellenza e al futuro, fino a diventare la "Città della salute", molto buoni sono i risultati statistici sul rendimento delle matricole novaresi rispetto a quello ai valori medi dei colleghi sparsi in tutta Italia. A presentare i risultati la professoressa Fabiola Sinigaglia, direttrice del Dipartimento di medicina traslazionale, il professor Ilario Viano, direttore del Dipartimento di scienze della salute, il prof. Mario Pirisi, presidente della Scuola di medicina, Marco Kregly, presidente del Corso di laurea in medicina e chirurgia, e il professor Andrea Turolla, dirigente della Divisione didattica e studenti della Facoltà.

"L'università italiana - ha esordito la professoressa Fabiola Sinigaglia - prevede, secondo la riforma presentata dall'ormai ex ministro Mariastella Gelmini, che la denominazione Facoltà sia eliminata e sostituita dalla denominazione Dipartimenti. Ecco che si creano nuovi dipartimenti in cui l'università sfrangia le competenze. Per questo motivo, per migliorare l'esigenza e l'offerta formativa, abbiamo creato nuovi dipartimenti che insieme hanno portato alla creazione della nuova Scuola di specialità. A livello pratico undici erano e rimangono i corsi ai quali gli studenti potranno iscriversi: ora però essi appartengono a dipartimenti che collaborano e sostengono il lavoro l'uno dell'altro a vicenda.  Il Dipartimento di medicina traslazionale rappresenta senza dubbio la novità: è il secondo in Italia, arriva dopo  quello dell'ospedale Humanitas di Milano. Il compito del Dipartimento è quello di raffinare e incrementare i rapporti tra la medicina di laboratorio e la medicina di reparto in corsia

Parla di "acquisizione di nuove competenze" il professor Ilario Viano, che dichiara: "I Dipartimenti hanno acquisito molte competenze che prima erano solo della Facoltà. Abbiamo intensificato i rapporti con il servizio sanitario nazionale e soprattutto si è elevato il livello dell'offerta formativa con l'apertura della Scuola di specialità".

E della Scuola di specialità ha riferito il professor Mario Pirisi, presidente della stessa. "Ci sono delle sostanziali differenze rispetto al passato - ha esordito - rappresentate dai Dipartimenti che sono responsabili del funzionamento e della ricerca. La complessità dell'offerta - sottolinea - rendeva necessaria la creazione di un coordinamento. Il coordinamento, poi, rende necessario lo sviluppo di un linguaggio comune tra autorità, università, territorio e studenti. In quest'ottica, per pensare al futuro occorre interrogarsi su quel che si è fatto e come lo si è svolto: ecco che si è introdotto il "Progress test", un test anonimo sulle capacità dei singoli studenti, dal primo al sesto anno di corso, che annualmente dà la fotografia della preparazione dei singoli studenti. Gli studenti novaresi, sia per preparazione sia per rapporto coi docenti, si sono classificati ai primi posti. Primi posti anche riguardo il rapporto fine università/inizio lavoro: quasi tutti entro l'anno occupano un buon posto".

Il professor Andrea Turolla ha sottolineato come, con la Riforma, ci si possa imbattere,di fronte al problema su come definire il corso. "Uno studente si chiederà 'a cosa mi sto iscrivendo?' Di fatto non cambia nulla. L'esistenza della scuola ci permette - specifica - di mantenere l'offerta formativa e l'amministrazione del sistema. La novità, per studenti e docenti, è rappresentata dal fatto che gli studenti si possano esprimere sull'offerta formativa stipulata loro, dando il loro parere sulla qualità, l'efficenza e l'efficacia della didattica".

"Risultato importantissimo di tutto questo lavoro - conclude Turolla -  è che abbiamo, allo stato attuale, 503 iscritti ai corsi di medicina vecchio ordinamento  a esaurimento e 2483 matricole registrate, considerando triennale e specialistica. Un buon risultato che intendiamo mantenere alto anche nei prossimi anni".

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