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Verbano Cusio Ossola

Sgominata rete di spaccio attiva tra Lago d'Orta e Maggiore: sequestrati oltre 6 chili di droga

Arrestati dalla polizia i due uomini al vertice della fitta rete di spaccio

Utilizzavano una fitta rete di collaboratori, per lo più giovani ed incensurati, che facevano da "frazionisti" di staffette per la distribuzione della droga e per riscuotere i proventi delle vendite. A finire in manette due uomini dell’Est Europa che operavano tra Lago d'Orta e Maggiore.

Gli arresti a conclusione dell’operazione "Sparta", che ha portato la polizia al sequestro di oltre 35mila euro in contanti, diverse banconote di valuta estera, oltre 6 chili di hashish e oltre 600 grammi di cocaina. Insieme alle droghe e ai contanti gli agenti hanno posto sotto sequestro un machete, una balestra e 2 pistole a salve di cui una priva di tappo rosso. Inoltre, nell'ambito della stessa operazione, erano stati già arrestati in flagranza di reato, sia per spaccio che per estorsione, 6 giovani, altri 4 sono stati denunciati per piccolo spaccio ed altri 3 segnalati al Prefetto per consumo di sostanza stupefacente.

Le indagini dell’operazione "Sparta" sono iniziate lo scorso febbraio dopo l’arresto in flagranza di due uomini residenti nel Cusio trovati in possesso di 15.400 euro, 200 grammi di cocaina e oltre 1 chilo di hashish e la denuncia, sempre per droga, di altri due giovani.

Durante le indagini, portate avanti in sinergia dalla Squadra mobile di Verbania e del Commissariato di Omegna, gli agenti hanno individuato un intricato sistema di distribuzione della droga. Il sistema gestito e coordinato dai due uomini dell’est funzionava sempre con la stessa modalità: i due affiancavano, seguivano o precedevano i loro "frazionisti" per controllare da una parte le operazioni di consegna e dall’altra avvisarli dell’eventuale presenza, lungo il tragitto, di pattuglie o eventuali posti di controllo delle forze dell’ordine.

I due "capitani", conosciuti in tutta la provincia per i loro metodi violenti e già noti alle forze dell’ordine per pregressi episodi di aggressioni, avvalendosi di tanti piccoli collaboratori, da anni distribuivano la droga, senza mai "toccarla". Anche per il recupero dei guadagni illeciti si servivano degli stessi “frazionisti” che venivano prontamente sostituiti nel caso questi fossero stati neutralizzati dalle forze dell’ordine. I nuovi "frazionisti" ingolositi da facili guadagni venivano risucchiati in una spirale di intimidazione, minacce e violenza, e costretti, a loro volta, ad utilizzare metodi violenti per incassare dai consumatori.

Uno dei due "capitani", un cittadino bulgaro è stato portato al carcere di Verbania, per l’altro, che al momento non sembra trovarsi in Italia, sarà spiccato un mandato si arresto internazionale.

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