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L'8 marzo sciopero dei lavoratori di Enel

L'agitazione coinvolge anche i dipendenti piemontesi, tra cui gli oltre 400 del novarese e Vco

Venerdì 8 marzo scioperano anche i lavoratori di Enel. L'astensione dal lavoro nazionale indetta da Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil coinvolge anche gli oltre 2mila addetti piemontesi, tra cui i 407 dipendenti che operano in provincia di Novara e nel Vco.

Secondo quanto comunicato in una nota stampa da Cisl Piemonte, i lavoratori di Enel incroceranno le braccia "per protestare contro la politica del nuovo management che rischia di dare il 'colpo di grazia' a una delle più importanti aziende del Paese". 

Secondo i sindacati, "l'azienda vuole esternalizzare attività elettriche affidandole alle imprese appaltatrici con possibili rischi di ricadute sulla sicurezza del lavoro ed un aumento degli incidenti da elettrocuzione, vuole modificare l'orario del lavoro per le realtà operative senza un adeguato piano di assunzioni, vuole ridurre lo smart working andando a peggiorare i tempi di vita di migliaia di lavoratrici e lavoratori. Inoltre, gli investimenti per le fonti rinnovabili passano dai 5,5 miliardi (stanziati nel 2023) a 2,9 miliardi di euro nei tre anni successivi. Non c'è traccia di investimenti nel settore idroelettrico né sulla geotermia. C'è un generico impegno per la realizzazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo (batterie). Si pretende di vendere prodotti di mobilità elettrica, impianti tecnologici, contratti di luce, gas e fibra telefonica senza un adeguato numero di personale. Le manutenzioni delle sedi, specialmente nelle realtà territoriali, sono di fatto assenti e ci sono problemi che da mesi aspettano risposte".

In Piemonte, venerdì 8 marzo è in programma un presidio, dalle ore 9 alle 12 a Torino, sotto la sede direzionale di Enel.

"Non scioperiamo per rivendicare aumenti salariali - spiegano i segretari regionali di Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil, Paolo Parodi, Marco Luigi Rinaldi, Michele Broggio - ma perché siamo preoccupati per la direzione che sta prendendo l'azienda. Enel pare intenzionata a indietreggiare, tornare al passato, anziché guardare al futuro. Non sembra avere nessun piano industriale di sviluppo e creazione di valore, nessuna idea su come affrontare il superamento del fossile e la messa a terra delle nuove tecnologie green. Non può essere il mercato a dettare le strategie operative di Enel, ma la responsabile direzione di un grande player internazionale con la mission vera di erogare un servizio di pubblica utilità per i cittadini. Mai, come adesso, il malcontento è diffuso in tutte le società del gruppo e coinvolge operai, impiegati e quadri".

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