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Cronaca

Trasporti: i sindaci dei Comuni in Provincia per avere risposte

Ieri pomeriggio, giovedì 21 marzo, 60 primi cittadini in riunione a Palazzo Natta. Sozzani: "Il 31 marzo scadono i contratti con i trasportatori e ad oggi non ci sono comunicazioni ufficiali da parte della Regione"

A rischio il futuro del trasporto su gomma, l'amministrazione provinciale incontra i sindaci del territorio.

Circa 60 amministratori (sindaci o loro delegati) in rappresentanza di altrettanti Comuni novaresi, hanno preso parte ieri pomeriggio, giovedì 21 marzo, all’incontro che la Provincia ha sollecitato per un momento di confronto sulla crisi del trasporto pubblico locale.

Con il presidente Diego Sozzani, erano presenti gli assessori al Trasporto Pubblico Gianluca Godio, ai Rapporti con i Sindaci Antonio Tenace, ma anche gli assessori all’Ambiente Oliviero Colombo, alle Politiche Sociali Anna Maria Mellone, la presidente del Consiglio provinciale, Lavinia Calabrò, e i consiglieri Camillo Esempio, Leo Spataro, Antonio Cesti, Luca Porcu e Rita Roggero.

"Un contenzioso iniziato da tempo - ha spiegato il presidente Sozzani - portato avanti dai nostri uffici, dagli assessori e da me personalmente con approcci anche differenti. Posso davvero dire che abbiamo provato in tutti i modi di farci ascoltare, proponendo, consapevoli delle difficoltà economiche, soluzioni che avrebbero consentito risparmi significativi senza penalizzare i servizi: una su tutte l’abolizione della linea ferroviaria Novara-Varallo, che da sola pesa 5 milioni di euro annui, sostituendola con una linea su gomma che avrebbe un costo di meno di 500mila euro. Solo col risparmio di questa operazione si potrebbe finanziare l’intero piano del trasporto pubblico locale della Provincia di Novara".

"Ora ci troviamo di fronte a un problema sostanziale - ha aggiunto Sozzani - da gennaio stiamo erogando un servizio in autonomia rispetto alla Regione. Alla fine di febbraio ci siamo impegnati ad andare avanti anche per il mese di marzo, ma al 31 marzo scadono i contratti con i trasportatori e ad oggi non ci sono comunicazioni ufficiali da parte della Regione. Proprio ai trasportatori va il primo ringraziamento per la disponibilità e la collaborazione. In quest’ottica, siamo anche riusciti a mandare avanti un ultimo pagamento alle aziende del Tpl relativo al 50% del dovuto rispetto al dicembre 2012. Nel corso dell’ultima Giunta provinciale abbiamo ancora affrontato il problema. Da un lato ci rendiamo conto che il segnale più forte in assenza di risposte certe e concrete da parte della Regione sarebbe proprio quanto tutti stiamo cercando di evitare, ovvero l’interruzione del servizio, anche se solo per pochi giorni. Dall’altro, pensando agli studenti, ai lavoratori e a quanti quotidianamente usufruiscono del trasporto pubblico, sinceramente non ci sentiamo di arrivare a questo estremo. Abbiamo peraltro appreso che lo Stato ha appena erogato alla Regione un fondo di 485 milioni per il trasporto pubblico, un fondo obbligato che non può essere destinato ad altro e che quindi, confidiamo, prima o poi, venga riconosciuto in quota parte, alle Province. Forti di questo stiamo valutando, seppur con tagli a questo punto inderogabili e che stiamo valutando, di tentare la carta della continuità del servizio".

"Ci confrontiamo quotidianamente sia coi trasportatori, sia con la Prefettura - ha sottolineato l’assessore Godio - perché al di là della paventata interruzione del servizio, si profila anche una serissima questione di ordine pubblico. Non a caso anche le forze dell’ordine sono state allertate al fine di prevenire possibili disordini. A questo punto abbiamo davanti due ordini di problema: il primo è recuperare il pregresso, che supera abbondantemente i 5 milioni di euro; il secondo è avere una chiara indicazione di quello che ci aspetta per il 2013. Da parte nostra c’è piena disponibilità al dialogo, alla verifica,  all’ottimizzazione delle risorse. Sia nei sei mesi che nei tre anni scorsi, a fronte di precise indicazioni, abbiamo già operato tagli nell’ordine del 18%. Oggi abbiamo 16 linee, 751 corse e oltre 15.500 utenti che quotidianamente (nel periodo scolastico,
ndr) usufruiscono del servizio: ci devono dire cosa dobbiamo e possiamo fare. In assenza di indicazioni possiamo solo ipotizzare una prospettiva di tagli ulteriori nell’ordine di circa il 38%. Prospettiva inquietante cui però dobbiamo riferirci".

Nel frattempo, per martedì 26 marzo il Consiglio regionale ha messo all’ordine del giorno la questione del trasporto pubblico locale e, il fatto che il Governatore del Piemonte Roberto Cota sia riuscito a svincolare i fondi Fas, può essere annuncio di buone nuove.

L’Unione Province Piemontesi ha comunque già coordinato un’assemblea generale, coinvolgendo gli amministratori di tutte le province piemontesi che si riuniranno a Torino il 3 aprile per confrontarsi sul problema.

Immediata la risposta dei sindaci che, all’unanime riconoscimento dell’atto di responsabilità compiuto dalla Provincia, hanno aggiunto la preoccupazione per il futuro dei trasporti locali, ma anche di altri servizi per i quali l’utenza, i cittadini, ha come unici interlocutori i sindaci e, almeno per il momento, la Provincia stessa. Da più parti è giunto l’invito a una presa di posizione decisa nei confronti della Regione; altri hanno più semplicemente chiesto cosa rispondere a quanti chiedono cosa fare per quanto attiene, per esempio, l’eventuale rinnovo degli abbonamenti; altri ancora hanno riferito di come molte famiglie, per scongiurare una cancellazione del servizio, propendano per un aumento delle tariffe, ipotesi che per esempio è già stata attuata dalla Regione Lombardia.

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