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Cronaca

Novara contro le ludopatie: ecco il progetto "Rompi con il gioco"

Grazie ad un protocollo d'intesa tra Asl e Comune, e con il contributo economico della Fondazione Bpn, attivata la prima linea telefonica in Italia a sostegno dei soggetti affliti da ludopatia e dei familiari

Per la prima volta in Italia, a Novara arriva una "helpline" contro le ludopatie.

L'iniziativa, promossa dall'assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Novara con Asl e Fondazione Bpn (che ha sostenuto il progetto con un contributo di 3mila euro), fa parte del progetto sperimentale "Rompi con il gioco", che ha preso il via oggi, giovedì 8 maggio, con la firma del protocollo di intesa tra amministrazione comunale e Azienda sanitaria locale. Presenti alla conferenza stampa, l'assessore del Comune di Novara Sara Paladini, il presidente della Fondazione Bpn Franco Zanetta, il direttore del dipartimento di patologia delle dipendenze Liborio Cammarata, la referente dell'ambulatorio Gap di Trecate Caterina Raimondi.

"Questo progetto - ha commentato l'assessore Sara Paladini - è l'inizio di un percorso che vogliamo condurre per informare e sensibilizzare la cittadinanza. La linea telefonica (339.8842459) sarà a servizio dei soggetti afflitti da ludopatia e dei loro familiari, che potranno parlare con due psicologhe dalle 20 alle 23, sette giorni su sette. Un numero verde contro i tavoli verdi, perchè non basta più che lo Stato ci dica di giocare responsabilmente".

Agli utenti sarà garantito l'anonimato, con l'attribuzione di un codice. Il progetto prevede anche la creazione di un sito web, di una pagina Facebook e di un account Twitter. Sul sito web saranno indicati i locali e i bar della provincia in cui non sono presenti macchinette videopoker e slot machine; gli utenti potranno anche eseguire un test per sapere se si o meno a rischio ludopatia.

"Il Comune - ha aggiunto Paladini - ha già emanato un'ordinanza (N° 56 del 10 febbraio 2012) per limitare l'orario di utilizzo degli apparecchi elettronici per il gioco d'azzardo (dalle 9 del mattino all'una di notte) e vietarne l'installazione vicino a scuole e a luoghi di aggregazione, in particolare giovanile. Dietro il gioco d'azzardo c'è molta illegalità, e non è lo Stato ad arricchirsi".

L'obiettivo è agire per cercare di arginare un fenomeno che anche a Novara e provincia è in continua crescita. Nel novarese, nel 2013, si sono contati ben 105 casi, ma il fenomeno è molto più ampio e riguarda tutti, senza nessuna distinzione.

"L'idea - ha commentato Caterina Raimondi, referente del Gap di Trecate, del dipartimento di patologia delle dipendenze dell’Asl - è nata con l'intento di raggiungere una larga fetta della popolazione, tra cui quei soggetti che per motivi vari non si presentano in ambulatorio e che in una situazione di anonimato e 'virtuale" potrebbero trovarsi maggiormente a loro agio. L'obiettivo è proprio quello di creare il pre requisito per l'accesso al servizio e offrire sostegno psicologico a familiari ed amici".

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