L'ordine del giorno presentato dal Pd ed approvato in Consiglio regionale sulla free oil zone avrà pessime conseguenze per la lotta No triv nelle province di Novara e Vercelli. Infatti si limita solo all'area esplorativa di Carisio (Vercelli) ed al pozzo esplorativo Eni di Carpignano (Novara).

In aula abbiamo chiesto l'estensione dell'etichetta "free oil zone" a tutte le aree dove è stata fatta una richiesta di ricerca di idrocarburi, ma ancora una volta il Pd ha dimostrato tutta la propria incoerenza respingendo la nostra proposta. In questo modo si discrimina, si divide e si indebolisce la lotta No triv tra chi ha il privilegio della free oil e chi come i comuni dell'area "Cascina Alberto", da Gattinara (Vercelli) a Castelletto Ticino (Novara) passando per Oleggio (Novara), viene relegato in una sorta di serie B.

I diritti per questa area sono stati rilevati nientemeno che da Shell. Dopo aver bocciato la richiesta di ricorso alla Corte costituzionale contro l'art. 38 sblocca trivelle il Pd cerca di rifarsi la verginità, ma nel modo peggiore giocando a "non nel mio giardino".

L'economia non si rilancia trivellando in modo indiscriminato il Belpaese, le riserve petrolifere italiane sono così limitate che non ha alcun senso esaurirle oggi. L'unica prospettiva sensata, vista la competitività sempre maggiore delle fonti energetiche rinnovabili grazie al capacity factor, è ridurre la dipendenza dalle fonti fossili. Progetto improponibile per una maggioranza che ha cercato di tassare l'idroelettrico e ora vuol mettere il bollo sulle auto ecologiche.

Paolo Andrissi, consigliere regionale M5S Piemonte