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Niente taglio delle Province, salta l'accorpamento tra Novara e Vco

Il decreto che riorganizzava le Province italiane non sarà convertito in legge. E in Piemonte non cambia più nulla: Novara resta sola a governare il proprio territorio senza Verbania

Salta il taglio delle Province: in Italia, e in Piemonte, resta tutto com'è.

Non cambia nulla, quindi, per Novara che resta sola a governare il proprio territorio, senza l'accorpamento, previsto dal Consiglio dei Ministri lo scorso ottobre, con il territorio del Verbano Cusio Ossola. Il decreto che riorganizzava gli Enti provinciali non sarà infatti convertito in legge.

Salve quindi le Province di Verbania e Biella, che avrebbero dovuto annettersi, rispettivamente, a Novara e Vercelli. Il riordino delle amministrazioni locali sarebbe stato "bocciato" a causa dell'eccesso di emendamenti e dei tempi stretti imposti dalla crisi di Governo. E' questo quello che emerso durante la seduta della commissione Affari costituzionali che si è riunita ieri sera, lunedì 10 dicembre.

Nessuna soppressione delle Giunte provinciali, quindi, a partire dal 1° gennaio 2013; l'amministrazione Sozzani potrà così proseguire il proprio mandato fino al giugno del 2014.

Questo il commento, in merito, del presidente della Provincia di Novara Diego Sozzani: "Questi ultimi mesi ci hanno insegnato, purtroppo, come un giorno valga una cosa, e il giorno dopo l’esatto contrario in una sequela di decreti, atti, emendamenti e proposte che hanno riguardato competenze, giunte, consiglio, eleggibilità, geografia di queste tanto vituperate Province. Il tutto con un’unica costante: i tagli sempre più profondi ai bilanci, arbitrari, in corsa e in corso d’opera. Sull’iter di riordino delle Province non sarei stato sicuro di rispondere neanche con Monti stabilmente al Governo e oggi (martedì 11 dicembre, ndr), l’unica certezza è la grande confusione istituzionale generata con o senza conversione del decreto 188. Cionondimeno ritengo quantomai doverosa una revisione dell’architettura delle Istituzioni tutte, ma pensata con meno enfasi e più lucidità e con modi e tempi compatibili con le esigenze degli utenti, che sono poi i cittadini, in termini di servizi. Per quanto ci riguarda, accorpamenti sì o no, continueremo a perseguire in piena autonomia il rilancio del nostro territorio attraverso l’apertura di tavoli e di rapporti di area vasta con i territori a noi vicini in termini di confini, economia, cultura".

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