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Venerdì, 26 Aprile 2024
Salute

Allergia ai pollini: come affrontarla

La stagione peggiore per chi soffre di allergie è iniziata e maggio si prospetta un mese impegnativo, soprattutto per la nutrita schiera di italiani allergici ai pollini.

Cos'è l'allergia al polline?

L'allergia al polline è la forma di allergia più diffusa e si manifesta soprattutto nelle persone sopra i 3 anni di età. Circa 15 milioni di persone ne soffrono ogni anno in tutto il mondo e questa cifra continua ad aumentare. Nei soggetti allergici al polline il sistema immunitario reagisce a contatto con pollini specifici, che per altri soggetti sono totalmente innocui, come ad esempio i pollini delle graminacee, di alcune piante dalla fioritura precoce, come la betulla o il nocciolo, e di piante dalla fioritura tardiva come la piantaggine, l’ambrosia, la segale o l’acetosa.

Quali sono i sintomi dell'allergia al polline?

Quando il polline entra in contatto con le mucose del naso e degli occhi avviene una reazione allergica. Per combattere l’agente patogeno, infatti, il sistema immunitario rilascia l’istamina nelle mucose, una sostanza chimica del corpo che provoca reazioni allergiche come prurito, starnuti e in rari casi anche mancanza d’aria. È molto importante non sottovalutare le allergie e in particolare il raffreddore da fieno, per evitare che l’allergia diventi cronica. In caso contrario, infatti, può trasformarsi in una malattia più seria.

Cosa fare contro l'allergia al polline?

Se sottovalutato, il raffreddore da fieno può trasformarsi da una forma allergica leggera a una malattia ben più grave. Infatti, l’allergia rischia di cronicizzarsi e provocare malattie piuttosto serie, come ad esempio l’asma grave. Per questa ragione, prevenire le allergie è molto importante.
Sia in caso di un leggero raffreddore da fieno che di vera e propria asma, esistono diverse cure capaci di alleviare i sintomi dell’allergia:

  • Consultare i calendari della fioritura, per conoscere il periodo di pollinazione della pianta a cui si è allergici. Il periodo di fioritura delle diverse varietà di polline cambia a livello territoriale e, in generale, in pianura avviene prima che in montagna. Queste informazioni consentono un corretto approccio alla terapia preventiva o farmacologica: se è prevista un'elevata concentrazione di pollini nell'atmosfera, è consigliabile cominciare ad assumere i farmaci per l'allergia prima della comparsa dei sintomi. Inoltre, i sintomi possono aumentare proporzionalmente alla quantità e alla qualità dei granuli pollinici dispersi nell'aerosol biologico.
  • Non passeggiare in campi, prati o giardini in cui l'erba è stata tagliata da poco. Durante il periodo di pollinazione, evitare le attività sportive in prossimità di aree verdi.
  • Ricordare che le concentrazioni di pollini sono maggiori nelle giornate secche, ventose e soleggiate.
  • Tra le 10 e le 16, periodo di maggior concentrazione di pollini, tenere chiuse le finestre e i finestrini dell'auto ed evitare attività all'aperto o passeggiate in campagna.
  • In casa e in ufficio, se possibile, usare condizionatori d'aria o generatori di anioni, che abbassano la concentrazione di pollini. Per ridurre gli allergeni, fare attenzione alla pulizia della casa e ricorrere eventualmente ad un aspirapolvere dotato di filtro HEPA.
  • Se l'auto ha l'aria condizionata, installare un filtro antipolline (da pulire spesso e sostituire ad ogni tagliando).
  • Usare appropriate mascherine antipolvere durante i lavori all'aperto. Nei periodi di massima pollinazione, evitare di dedicarsi a lavori di giardinaggio.
  • Durante il giorno, all'aperto, è utile indossare un paio di occhiali scuri: la luce del sole aumenta il fastidio associato ai sintomi oculari.
  • Prima di scegliere la località e i periodi per le vacanze, è opportuno informarsi sull'eventuale presenza di allergeni. Nella fase acuta dell'allergia, se possibile, trascorrere un po' di tempo al mare, un ambiente scarsamente saturo di pollini. Chi è allergico alla parietaria deve preferire la montagna: la pianta non cresce oltre i 1.000 m di altitudine, mentre cresce sulle zone costiere.
  • Quando si rientra a casa fare una doccia, lavarsi i capelli e cambiare i vestiti per eliminare i pollini che si sono attaccati nel corso della giornata, evitando così l'esposizione notturna all'allergene. Anche gli animali domestici possono "veicolare" con il loro pelo i granuli pollinici: sarebbe opportuno evitare che si mettano sul letto o sul divano.
  • Non stendere il bucato all'aperto: il polline si può attaccare a lenzuola e asciugamani.
  • Non consumare alcolici: le bevande alcoliche stimolano la produzione di muco e dilatano i vasi, peggiorando la secrezione e la congestione nasale. Evitare di fumare: il fumo irrita ulteriormente le mucose di naso e occhi.
  • Diversi pollini contengono antigeni comuni ad alcuni alimenti vegetali. Nei soggetti allergici, possono insorgere reazioni inaspettate (prurito, edema alle labbra e al cavo orale), nel momento in cui questi cibi sono ingeriti, durante la stagione della pollinazione. Questi sintomi costituiscono la sindrome orale allergica (SOA). Per evitare l'insorgenza della cross-reattività dovuta alla "parentela" botanica tra pollini e alcune famiglie vegetali, è importante individuare le componenti allergeniche in comune ed evitare di inserire nella propria dieta alcuni alimenti.

La terapia farmacologica

La terapia farmacologica dev'essere prescritta da uno specialista competente e la cura dev'essere seguita con assiduità e pazienza dal soggetto allergico. La prognosi dell'allergia ai pollini è sostanzialmente favorevole: l'allergologo può decidere di sospendere la cura di desensibilizzazione contro l'allergia ai pollini, quando il paziente, in seguito a terapia, non ha presentato alcun disturbo dopo due anni consecutivi.

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