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Venerdì, 26 Aprile 2024
Verbano Cusio Ossola

Val Grande, osservata per la prima volta la "falena che si finge vespa"

Si tratta di una falena a volo diurno della famiglia dei Sesiidi, che si difende dai predatori "travestendosi" da vespa

E' stata osservata per la prima volta lo scorso 12 agosto, dalla ricercatrice polacca Marta Skowron Volponi, nel Parco nazionale Val Grande la Pennisetia hylaeiformis. Si tratta di una falena a volo diurno della famiglia dei Sesiidi, che si difende dai predatori "travestendosi" da vespa; i suoi bruchi si alimentano di piante di lampone selvatico.

"Sulle Alpi - si legge in una nota stampa del Parco - sono presenti 54 specie di Sesiidi, molte sono rare o localizzate e alcune non sono più state riconfermate (Paolucci, 2016). In Piemonte sono presenti osservazioni di 11 specie (Fonte: iNaturalist), mentre nel Parco nazionale Val Grande ad ora non era ancora stata segnalata nessuna specie".

La ricercatrice, che si dedica a questo gruppo di lepidotteri da 7 anni, ha scoperto come questa e altre specie della stessa famiglia siano simili alle vespe non solo per la colorazione a strisce gialle e nere, ma anche perché di queste imitano le traiettorie di volo e il ronzio. Per osservare i Sesiidi non è sufficiente un retino entomologico, ma si devono utilizzare particolari attrattivi odorosi, chiamati feromoni, che imitano quelli emessi dalle femmine fertili e attirano quindi individui di sesso maschile.
 
Dal 2020 (e fino al 2023) la ricercatrice Marta Skowron Volponi è in Italia per studiare il mimetismo acustico di questo gruppo, ovvero la capacità di questi insetti di imitare il ronzio delle vespe; la ricerca si svolgerà in collaborazione con il laboratorio di Zoologia del Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei sistemi dell’Università degli Studi di Torino. I risultati emersi, raccolti da Simona Bonelli, Andrea Mosini, Marta Skowron Volponi, Alessandra Pollo e Alessia Baral, contribuiscono ad incrementare le conoscenze sugli insetti impollinatori dell’arco alpino, per cui sono già stati attivati degli studi da parte di molti enti e società tra i quali, in Val Grande, la Cooperativa Val Grande e l’Università di Torino. Tra le altre specie di impollinatori selvatici censiti quest’anno all’interno del Parco nazionale Val Grande e tutelati dalla Direttiva Habitat dell’Ue vi sono, ad esempio: Phengaris arion, Phengaris alcon e Parnassius apollo.

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