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Carlotta Sacerdote prima professoressa ordinaria universitaria in forze all'Asl di Novara

Dal 2 aprile assumerà l'incarico di responsabile della struttura di Epidemiologia. Con l'incarico assegnato alla prof.ssa Sacerdote, l'Asl di Novara per la prima volta integra nella propria organizzazione un reparto a direzione universitaria

Per la prima volta un professore ordinario dell'Università del Piemonte Orientale dirigerà un dipartimento dell'Asl di Novara.

Nel mese di marzo, infatti, a seguito dell'approvazione da parte della Regione Piemonte del nuovo atto aziendale dell'Asl di Novara è stata siglata una convenzione con l'Università del Piemonte Orientale che stabilisce che la Struttura sipartimentale di Epidemiologia dell'Asl sarà diretta da un professore ordinario dell'Upo.

L'incarico è stato assegnato alla professoressa Carlotta Sacerdote, che dal prossimo mese di aprile assumerà la posizione di professore ordinario di Statistica medica dell'Università del Piemonte Orientale e di responsabile della Struttura dipartimentale di Epidemiologa nell'ambito del Dipartimento di Prevenzione dell'Asl di Novara.

Si occuperà di progetti di prevenzione basati sulle prove di efficacia, analisi dei bisogni di salute e definizione di priorità di intervento, valutazione e promozione della qualità dell'assistenza e gestione dei programmi di sorveglianza della popolazione assistita, in rete con le altre strutture epidemiologiche del Quadrante Nord Est del Piemonte.

"Incardinare un servizio di Epidemiologia universitario nell'Asl è una grande opportunità di realizzare uno scambio virtuoso tra assistenza, ricerca e formazione - ha commentato Sacerdote -. Sono molto felice di questo prestigioso incarico che mi consentirà di partecipare al continuo miglioramento nel campo della prevenzione e dell'assistenza nel territorio novarese. Ringrazio quindi il direttore generale, il dottor Angelo Penna, che ha reso possibile questa sinergia".

"L'apporto dell'università nel settore dell'epidemiologia clinica assume una particolare rilevanza per l'Asl di Novara in un momento di trasformazione della sanità territoriale - ha dichiarato il direttore generale dell'Asl Angelo Penna - in cui dobbiamo porre la massima attenzione, nell'ambito dei progetti del Pnrr, alla prevenzione e alla gestione della patologia cronica in una popolazione sempre più anziana".

"La presenza a Novara di un osservatorio epidemiologico immerso nel territorio e non solo limitato alla realtà ospedaliera ha un enorme valore scientifico e di prevenzione - ha sottolineato il rettore dell'Upo, professor Gian Carlo Avanzi -. Rilevamento precoce di malattie emergenti, monitoraggio dei fattori di rischio ambientali, identificazione dei bisogni di salute della comunità, valutazione dell'efficacia delle politiche di salute pubblica sono solo alcune delle ricadute più evidenti. A questo va aggiunto l'apporto che la professoressa Sacerdote con le sue riconosciute competenze nell'ambito degli studi epidemiologici porterà alla Struttura di Epidemiologia e conseguentemente al Novara Cohort Study, lo studio osservazionale biologico di coorte longitudinale che l'Università conduce a Novara dal 2022".

La professoressa Carlotta Sacerdote si è laureata in Medicina e Chirurgia e ha poi conseguito la specializzazione in "Igiene e Sanità pubblica" e il dottorato in Genetica medica. L'esperienza lavorativa e di ricerca si è sviluppata principalmente a Torino, presso la Città della Salute e della Scienza di Torino e il Centro di Prevenzione Oncologica del Piemonte (Cpo), in collaborazione con l'Università di Torino. Ha frequentato il Memorial Sloan-Kettering di New York e l'Universitè Catholique di Bruxelles in qualità di visiting professor. Il suo lavoro si concentra su temi di sanità pubblica, con particolare attenzione alle disuguaglianze sociali nell'accesso ai servizi sanitari e negli esiti delle malattie.

Sacerdote ha inoltre contribuito a progetti di epidemiologia clinica sulla qualità dell'assistenza e degli esiti in oncologia, nonché alla registrazione dei tumori. Ha un'importante esperienza nell'ambito della ricerca eziologica delle malattie croniche, che include l’applicazione delle tecniche di biologia molecolare agli studi di popolazione. A partire dal 2018, ricopre il ruolo di coordinatrice italiana dello studio Epic (European investigation into cancer and nutrition), una coorte epidemiologica che coinvolge circa 40mila volontari in Italia per esplorare le interazioni gene-ambiente e le malattie croniche. Le evidenze prodotte da Epic hanno contribuito significativamente alle raccomandazioni europee per la prevenzione del cancro e di altre malattie croniche negli ultimi 20 anni.

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