rotate-mobile
Attualità

Guerra in Ucraina, tutta la solidarietà del novarese: in arrivo nuovi profughi e si cercano alloggi

Sono tanti gli appelli lanciati a loro sostegno

Una grande macchina di solidarietà. Così si è trasformato tutto il novarese da quando sul territorio stanno arrivando ogni giorno diversi profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Al momento a Novara sono arrivate circa 150 persone e l’hotel Parmigiano, riaperto appositamente per poterle ospitare, è già pieno. Proprio oggi, sabato 5 marzo, dovrebbero essere messi a disposizioni ulteriori spazi della parrocchia di San Giuseppe per ospitare ancora circa 60 persone che dovrebbero essere in arrivo.

Intanto il Comune di Novara e il Cst, il Centro servizi per il volontariato, ha dato il via anche alla ricerca di alloggi privati per ospitare le famiglie. “Qualche famiglia ha già raggiunto in questi giorni la nostra comunità, - ha detto il sindaco Alessandro Canelli - abbiamo individuato un luogo di prima emergenza, grazie alla solidarietà e al grande aiuto di un privato che ha concesso spazi preziosi, ma ora è necessario pensare anche alla seconda fase di emergenza. Ecco perché al Cst di sondare, anche per conto di Prefettura e Provincia, la disponibilità ricettiva delle associazioni di volontariato della città di Novara per supportare l’accoglienza di queste persone nelle prossime settimane e mesi”.

Un invito ad associazioni e privati, chi avesse tale disponibilità potrà scrivere una mail a comunicazione.novara@ciesseti.eu. Un operatore del Cst raccoglierà tutte le informazioni inoltrandole poi ai soggetti preposti a organizzare l’accoglienza. Gli interessati verranno ricontattati direttamente dai responsabili una volta vagliata la modalità operativa più appropriata.  In una tabella che si può scaricare anche dal sito del Comune si chiede di indicare se ci sia la disponibilità di unità abitative adatte all’utilizzo (no case vuote o non arredate o prive di utenze), in che numero (numero di stanze) e se siano già abitate o ancora vuote. Da manifestare anche il numero dei posti letto la zona della città, direttamente indicando l’indirizzo o anche solo il quartiere in cui si trovano i locali. Infine, si richiede per quanto tempo (in termini di mesi) e a partire da quando. Si chiede inoltre se si sia in grado di sostenere le utenze o una quota parte delle stesse, in locali non direttamente a disposizione, indicando una stima di spesa in euro per fare eventuali valutazioni. Infine, nell’ultima colonna, si chiede di indicare una cifra come possibile sostegno economico diretto per i profughi, sempre subordinato alla gestione dell’emergenza degli enti preposti.

La lettera di Binatti ai Comuni

Fare il punto della situazione per capire al meglio come agire e aiutare le persone in difficoltà. E' questo il messaggio inviato dal presidente della Provincia Binatti a tutti i sindaci del novarese. "Ai nostri sindaci – ha spiegato con il consigliere Arduino Pasquini – data l’attuale situazione umanitaria nella quale la nostra provincia si sta trovando e che sta affrontando con partecipazione e generosità, abbiamo chiesto di far avere al nostro Ufficio Protezione civile i dati riguardanti il numero delle persone ospitate, di far sapere se e dove hanno trovato sistemazione e specificare il numero di uomini, donne e bambini. Questo per poter avere il polso della situazione e un efficace coordinamento degli interventi che potranno essere richiesti per aiutare queste persone e per sostenere i sindaci del territorio, che ringraziamo anticipatamente. Siamo consapevoli del fatto che, dopo il grande lavoro ovunque svolto a causa della pandemia, questa emergenza rappresenta un ulteriore e importante sforzo comune dal quale tutti noi, rappresentanti delle Istituzioni e della società civile, non possiamo e non dobbiamo sottrarci".

La lettera segue quella dello scorso lunedì con la quale il presidente, in accordo con padre Yuriy Ivanyuta, rappresentante in provincia di Novara dell’Esarcato apostolico dei cattolici ucraini di rito bizantino, aveva chiesto ai primi cittadini del territorio "di pubblicizzare attraverso i canali istituzionali e sensibilizzare i cittadini e le associazioni locali rispetto alla raccolta fondi a sostegno della popolazione ucraina, che avverrà per mezzo di donazioni attraverso l’iban IT74P0503410100000000044187. Saranno quindi la Caritas polacca e quella ucraina – ricorda a conclusione il presidente - a coordinare gli acquisti e i trasporti dei beni direttamente in Ucraina, una strada assolutamente sicura e trasparente affinché gli aiuti possano arrivare in modo mirato ed efficace".  

Dalla Regione

Anche la Regione ha avviato una ricognizione su tutto il territorio delle famiglie e dei singoli pronti a ospitare soprattutto donne con figli anche minori al seguito (https://www.regione.piemonte.it/web/temi/diritti-politiche-sociali/emergenza-umanitaria-ucraina-avviso-pubblico-per-laccoglienza-dei-profughi?fbclid=IwAR0yGm81P3L1fUgAGUxHfYuwExTi1rjG8RKJa-Ib1puM0SVnws2WAldUxRU). In stretto raccordo con Anci, le autonomie locali, gli enti e le associazioni preposti e d’intesa con le Prefetture, la Regione raccoglierà le disponibilità e successivamente chi ha manifestato la propria disponibilità potrà essere contattato per l’attivazione dell’accoglienza e degli eventuali percorsi di accompagnamento necessari per l’inserimento delle persone nel nuovo contesto.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Guerra in Ucraina, tutta la solidarietà del novarese: in arrivo nuovi profughi e si cercano alloggi

NovaraToday è in caricamento