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Domenica, 28 Aprile 2024
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Pochi medici negli ospedali, il Piemonte assume gli specializzandi

Accordo tra Regione e università per favorire l'ingresso dei medici specializzandi in ospedale dal secondo anno di corso. Previsti anche incentivi per chi sceglie gli ospedali più periferici e le specialità in cui c'è più carenza

Specializzandi in corsia contro la "carenza di medici" negli ospedali piemontesi. Lo stabilisce l'accordo siglato tra la Regione Piemonte e le università di Torino e del Piemonte Orientale che punta a favorire l'assunzione dei medici specializzandi e prevede incentivi economici per chi sceglierà di svolgere il tirocinio negli ospedali più periferici e nelle discipline per le quali c'è maggiore necessità

Con l'accordo, il Piemonte riconosce inoltre un rimborso spese parametrato alla distanza tra l'ospedale scelto e la sede della scuola di specializzazione, oltre a incentivi per le specialità su cui c'è carenza di personale. L'operazione potrebbe coinvolgere 1500 specializzandi ed è finanziata con 5 milioni di euro.

L'accordo è stato firmato ieri, martedì 5 marzo, dal presidente della Regione Alberto Cirio, dall'assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, e dai rettori dell'Università di Torino Stefano Geuna e dell'Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi, nell'ambito della riunione dell'Osservatorio per il personale della sanità a cui hanno partecipato anche il direttore della Sanità Antonino Sottile, il consulente strategico della Regione Pietro Presti, insieme ai sindacati, in rappresentanza del personale del comparto, oltre ad Azienda zero e alle aziende sanitarie regionali.

"La carenza dei medici è un problema che coinvolge tutta Italia e, anche in accordo con i sindacati, la Regione ha condiviso l'opportunità di assurmerli all'interno dei nostri ospedali. Oggi il Piemonte fa un passo in più e, con questo accordo, dà una risposta pragmatica e operativa - ha spiegato Cirio - ovvero applica un sistema di incentivi economici, finanziati con 5 milioni di euro, per favorire l'ingresso degli specializzandi nei nostri ospedali e portarli anche in quelle strutture, magari più periferiche, dove abbiamo più difficoltà a reclutare personale medico".

Il testo prevede l'assunzione dei medici specializzandi in sanità, come previsto dalla norma nazionale, a cui si aggiunge un'intesa straordinaria a cui ha lavorato l'assessorato regionale alla Sanità insieme alle università e alle scuole di medicina valida per 24 mesi, che prevede un incentivo economico parametrato alla distanza tra la sede di frequenza della scuola di specializzazione (Città della Salute di Torino, Maggiore della Carità di Novara e San Luigi di Orbassano) e l'ospedale scelto per il tirocinio. In base alle necessità delle aziende sanitarie regionali sono state individuate due fasce di esigenze, relativamente agli ospedali e alle specialità.

Il protocollo d'intesa punta a favorire il reclutamento degli specializzandi a partire dal secondo anno del corso di formazione specialistica, in base alla normativa vigente che garantisce la possibilità di svolgere il proprio tirocinio all'interno delle strutture della propria rete formativa e anche all'esterno della rete per un periodo massimo di 18 mesi.

"L’accordo - ha precisato l'assessore Icardi - consente di ottenere due importanti risultati: da un lato favorisce l'impiego degli specializzandi del secondo anno in corsia, dall'altro estende questa possibilità a tutto il territorio regionale, attraverso un meccanismo di incentivazione concordato con le università e le organizzazioni sindacali. È fondamentale che il prezioso supporto degli specializzandi sia disponibile ovunque in Piemonte, soprattutto negli ospedali più distanti dalle sedi indicate come formative e dove si riscontra maggiore necessità di medici. Il criterio delle pari opportunità nello sviluppo della medicina ospedaliera si conferma prioritario e alla base della programmazione sanitaria del Piemonte".

"L'accordo che abbiamo sottoscritto con la Regione Piemonte e l'Università di Torino favorirà l'assunzione dei medici specializzandi e al contempo prevede incentivi economici per tutti coloro che sceglieranno di svolgere il periodo di formazione negli ospedali più periferici e in quelle specialità in cui c'è una maggiore necessità - ha aggiunto il rettore dell'Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi -. Con questo accordo siamo inoltre tra i primi in Italia a riconoscere un incentivo sotto forma di un rimborso spese, parametrato sulla distanza tra l'ospedale sede universitaria e l'ospedale periferico scelto. É certamente un primo passo verso una maggiore capillarità nella distribuzione degli specializzandi e consentirà una loro maggiore fidelizzazione, poiché il periodo di formazione trascorso potrà rappresentare un incentivo a fermarsi successivamente in tali ospedali".

Tra gli ospedali di fascia 1, quelli con alta proprità dove si registrano le maggiori necessità di medici, ci sono gli ospedali di Borgomanero, Verbania e Domodossola.

Analoghe fasce di priorità, in base alle esigenze, sono state individuate anche per le specialità, con la possibilità di modificarle in maniera dinamica in base alle esigenze emergenti. Sono di fascia 1 quelle per cui c'è più richiesta di specializzandi, quindi con priorità alta, e di fascia 2 quelle per cui la priorità è media. In particolare sono state individuate 16 specialità di fascia 1 ad alta priorità: allergologia e immunologia clinica, anatomia patologica, anestesia rianimazione terapia intensiva e del dolore, malattie dell'apparato cardiovascolare, dermatologia e venereologia, malattie dell'apparato digerente, ginecologia e ostetricia, medicina di emergenza urgenza, medicina interna, medicina legale, neurologia, oftalmologia, oncologia medica, ortopedia e traumatologia, pediatria, radiodiagnostica. Altre 29 specialità sono state inserite in fascia 2 a media priorità: audiologia e foniatria, cardiochirurgia, chirurgia generale, chirurgia maxillo facciale, chirurgia toracica, chirurgia vascolare, ematologia, endocrinologia e malattie del ricambio, genetica medica, geriatria, igiene e medicina preventiva, malattie infettive, malattie dell’apparato respiratorio, medicina fisica e riabilitativa, medicina del lavoro, medicina dello sport, medicina nucleare, microbiologia e virologia, nefrologia, neurochirurgia, neuropsichiatria infantile, otorinolaringoiatria, patologia clinica, psichiatria, radioterapia, reumatologia, scienza dell’alimentazione, statistica sanitaria e biometria e urologia.

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