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Ospedale di Novara: "Chirurgie fiore all'occhiello, anche durante il covid"

I due reparti si sono riorganizzati per garantire interventi di eccellenza anche nei periodi di crisi

Il covid ha impattato enormemente sul funzionamento degli ospedali, che si sono trovati costretti, da un giorno all'altro, a rimandare centinaia di prestazioni e a chiudere interi reparti.

"Abbiamo però imparato a sfruttare tempestivamente i momenti di tregua del covid per poter rispondere ai bisogno sanitari dei nostri pazienti - ha spiegato il direttore generale dell'ospedale Maggiore Gianfranco Zulian -. L'esempio principale è l'attività chirurgica, che è stata rimodulata e adattata". Durante il periodo di massima incidenza dei ricoveri covid, infatti, l'area chirurgica ha visto limitata la propria attività alle sole urgenze e alle priorità cliniche, in particolar modo la patologia tumorale. In periodi di bassa pressione covid invece hanno recuperato: nel 2022 (i dati si riferiscono a fine agosto) sono stati effettuati 131 interventi chirurgici in più rispetto al 2021, 26 interventi in più in robotica e 40 per tumori. Sono stati ricoverati 108 pazienti in più rispetto al 2021 (+13%) e sono state eseguite 432 prestazioni ambulatoriali in più rispetto allo scorso anno (+32%).

"I chirurghi sono pronti nelle situazioni più critiche, è una qualità che ci caratterizza. Siamo un hub oncologico importantissimo per la chirurgia dell'esofago e adesso anche epatobiliare, grazie all'arrivo del professor Matteo Donadon" ha spiegato il direttore della chirurgia generale 1, Sergio Gentilli. "La nostra è stata una delle specialità che ha patito di più il covid, abbiamo avuto difficoltà anche per il calo del personale, ma abbiamo continuato con la qualità, sviluppando metodologie chirurgiche mini invasive". 

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