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Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità Biandrate

Biandrate, dagli scavi archeologici emerge una "pantera"

Ritrovamento eccezionale nel sito, dove sono state rinvenute anche tracce di un insediamento neolitico

Una fibula a forma di pantera, unico esemplare attestato in Italia, e resti di insediamenti neolitici, caso più unico che raro in pianura.

Sono queste le novità emerse dalla scavo archelogico di Biandrate, in località Le Pievi, presentate l'altro giorno durante una visita speciale in cantiere.

Archelogia, la "pantera di Biandrate" e l'insediamento neolitico


La zona ha riservato non poche sorprese agli archeologi impegnati nei lavori. "Sono emerse tracce di due complessi romani risalenti a due epoche diverse - spiegano Lucia Mordeglia e Francesca Garanzini, della Soprintendenza archeologica - rimasti sepolti per secoli sotto un terreno coltivato. La fase più antica è costituita da un edificio di grandi dimensioni, probabilmente utilizzato come magazzino: l'ipotesi è che questa costruzione, di cui sono ancora visibili le fondazioni, sia stata demolita del tutto dopo la sua dismissione. In un periodo successivo, è stato poi edificato un complesso più articolato, costituito da vari ambienti di piccole dimensioni distribuiti lungo un asse nord-sud, in parte anche aventi funzione residenziale".

La fase neolitica

La grande sorpresa però è stata la scoperta, quasi per caso, di quattro accette neolitiche durante lo scavo di una trincea di sondaggio con la ruspa. "La grande professionalità degli archeologi ha permesso di distinguerle e di capire l'importanza delle evidenze ritrovate - spiegano le due esperte - Dopo il ritrovamento, sporadico, pensavamo di non trovare altro risalente all'epoca preistorica. Invece, con grande sorpresa, sotto la fase romana abbiamo trovato tracce di un insediamento neolitico, caso rarissimo in pianura. Stiamo procedendo per ultimare lo scavo in questa zona".

La pantera di Biandrate

Lo scavo archeologico di Biandrate - La fibula a forma di pantera-2


Ma le sorprese non sono finite: nei materiali di risulta, già da qualche tempo, era stato trovato un oggetto in bronzo con decorazioni in smalto, che era stato prelevato e messo da parte per essere studiato in seguito. "Quando abbiamo proceduto alla pulizia e alle prime verifiche - spiegano Mordeglia e Garanzini - ci siamo accorti che si trattava di una fibula, cioè di una spilla, un oggetto di lusso di epoca romana". 

"Dato che la foggia delle spille variava di frequente in base alla moda e al luogo di provenienza, abbiamo potuto fare dei confronti e abbiamo scoperto che si trattava di una fibula a forma di pantera, databile tra la metà del II e la metà del III secolo dopo Cristo, mai attestata prima in Italia. Tutti i reperti simili trovati infatti provengono dal nord o dall'est Europa. La pantera di Biandrate è veramente un ritovamento eccezionale, che ci porta a pensare che l'insediamento non fosse una semplice fattoria, ma che probabilmente ci fosse anche una parte padronale e frequentata da persone facoltose".

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