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Lavori e treni cancellati: la protesta dei pendolari novaresi

La cancellazione, secondo il Coordinamento Pendolari, porta ad un sovraffollamento dei convogli

Lunedì 24 luglio sono iniziati i lavori per il potenziamento della stazione ferroviaria di Magenta, e proseguiranno fino al 27 agosto. Le cancellazioni dei treni comunicate da Trenitalia sulla linea Vercelli - Novara - Milano Porta Garibaldi, secondo una nota del Coordinamento pendolari Vercelli - Novara - Milano, stanno portando molti disagi ai pendolari costretti ad utilizzare altri treni che non sono progettati per un numero così alto di passeggeri.

“Dal 24 Luglio fino al 27 Agosto - racconta Mauro Daglia del Coordinamento pendolari Vercelli - Novara - Milano - sono stati cancellati i seguenti treni in piena fascia pendolare con destinazione e partenza Milano Porta Garibaldi: sono i regionali veloci 2001, 2003, 2053, 2005 e 2055 da Novara e 2004, 2056, 2006 e 2058 Da Milano P.ta Garibaldi.
La giustificazione ufficiale fornita - continua Mauro Daglia - è: lavori di potenziamento infrastrutturale nella stazione di Magenta. Ci chiediamo perché  - aggiunge Daglia - questi lavori che disturbano i treni destinati a Milano Porta Garibaldi, peraltro in solo transito a Magenta, non abbiano alcun impatto su quelli destinati a Milano Centrale che, proprio a Magenta, eseguono la fermata.

La conseguenza delle cancellazioni - sottolinea Daglia - è che tutti i pendolari che abitualmente hanno come destinazione Milano Porta Garibaldi sono costretti a riversarsi sui pochi treni destinati a Milano Centrale. Il risultato - dichiara Daglia - è un sovraffollamento inaccettabile dei convogli con gente che viaggia sistematicamente in piedi; i nuovi treni Rock, inoltre, non sono progettati per un numero così alto di passeggeri e non hanno infrastrutture sufficienti a sopportare un elevato numero di persone con valigie al seguito. E, nonostante siano treni entrati in servizio da pochissimi mesi, - specifica Daglia - già rileviamo guasti alle porte ed ai WC; a proposito di quest’ultimi, con il treno pieno e la gente in piedi nei corridoi di passaggio, è praticamente impossibile raggiungerli dato che su tutto il convoglio ne sono presenti solo due, posizionati in testa ed in coda.

Insomma, - conclude Mauro Daglia - ancora una volta Trenitalia sembra non tener conto delle esigenze dei pendolari che devono raggiungere il posto di lavoro ad un determinato orario e che, grazie a scelte discutibili, vedono peggiorare la propria qualità della vita”.

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