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L'Università del Piemonte Orientale entra a far parte di Up University

Grandi progetti per la mobilità internazionale, le lauree bi-tri-nazionali e gli scambi tra docenti

L'Università del Piemonte Orientale ha realizzato un nuovo prestigioso traguardo. È entrata a far parte di Up University, un consorzio europeo di università che si è costituito per rispondere a "European Universities Alliance", l'iniziativa-faro dell'Unione europea nell'ambito dell'istruzione superiore.

La tessitura delle relazioni è iniziata qualche mese fa; a fine novembre una delegazione spagnola è stata ospitata nel Piemonte orientale per le necessarie formalità e mercoledì 13 dicembre è stata ufficializzata l'ammissione dell'Upo, che avrà come partner altri otto atenei dell'Ue: l'Imc di Krems- an-der-Donau (Austria), la Arteveldehogeschool di Gent (Belgio), l'Ammattikorkeakoulu di Oulu (Finlandia), la Fachhochschule Münster (Germania), la Han di Arnhem-Nijmegen (Paesi Bassi), l'Universitatea "Vasile Alecsandri" di Bacău (Romania), la Doba di Maribor (Slovenia) e la Universitat de Vic-Central de Catalunya (Spagna). Viene associata anche la Krok di Kiev (Ucraina), che non fa parte dell'Ue.

"Quando abbiamo letto il rationale dell'Up University ci siamo sentiti a casa nostra - afferma il rettore Gian Carlo Avanzi -. Le università che compongono il consorzio sono tutte di media dimensione, situate in città non-capoluogo di regione, ma non lontane dai flussi metropolitani e globali nei quali si innestano con facilità".

La missione di Up University è quella di contribuire a un'Europa più sostenibile, più giusta e più smart, co-creando, implementando e diffondendo strumenti e competenze per un modo di vita responsabile. La comunità sarà composta da circa 100mila studentesse e studenti e 9mila tra docenti e personale che impareranno a comunicare e a co-creare oltre i propri confini, acquisiranno competenze per vivere e lavorare in ambienti complessi, svilupperanno soluzioni per influenzare veramente il futuro in modo responsabile.

Upo punta ad accrescere la propria offerta formativa con lauree bi- o tri-nazionali, corsi interamente erogati in inglese, facilità per le studentesse e gli studenti di comporre i curricula didattici frequentando moduli nelle università partner, mobilità internazionale anche per il corpo docente. Sarà soprattutto molto attiva nel creare programmi a sostegno degli obiettivi sostenibili 3, 11 e 12 dell'Agenda 2030 dell'Onu. 

"La nostra presentazione - precisa Avanzi - ha colpito molto favorevolmente i partner, che si attendono da noi un ruolo proattivo. Con ogni probabilità guideremo il package sui programmi didattici". A febbraio il progetto sarà inviato all'Unione europea e a maggio le rettrici e i rettori si riuniranno a Bacău per stabilire gli obiettivi di lungo periodo.

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