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Cronaca

Maxi operazione contro il caporalato: scoperto a Novara un giro di evasione fiscale per 4 milioni di euro

L'operazione congiunta della polizia e della guardia di finanza dopo le prime indagini sullo sfruttamento di lavoratori per il volantinaggio

La prima parte dell'indagine si era già conclusa nel dicembre 2021 con 3 arresti, ma le conseguenze del giro di caporalato per la distribuzione dei volantini a Novara si sono dimostrate ben più ampie dal punto di vista economico.

Dopo oltre un anno si è conclusa la complicata operazione congiunta della polizia e della guardia di finanza di Novara, che ha portato alla luce un giro di evasione fiscale che si aggira intorno ai 4 milioni di euro. Tutto era partito nel 2021 dalla scoperta di un vero e proprio racket di sfruttamento dei lavoratori, che venivano assunti per pochissimi euro all'ora, con turni anche di 17 ore al giorno, dovendo poi pagare l'affitto per un posto letto in condizioni di assoluto degrado a Novara. Le indagini però non si sono concluse con gli arresti di 3 persone, due cittadini pakistani, di 32 e 44 anni, e di un italiano di 44 anni, ritenuto il "colletto bianco" dell'operazione, ma sono proseguite nell'ambito economico.

Lavoratori sfruttati e costretti a vivere nel degrado: maxi operazione contro il caporalato

Come funzionava il sistema

Oltre al reato di sfruttamento della manodopera, però, sono emersi anche riciclaggio, autoriciclaggio, frode fiscale e intestazione fittizia di beni. L'indagine della polizia si è estesa e ha coinvolto anche la guardia di finanza, incrociando i dati della polizia con il vasto database a disposizione della finanza, tra cui la banca dati delle segnalazioni per operazioni sospette, scoprendo così un sistema di società che emetteva fatture false.

Il denaro, in sostanza, arrivava alla prima società che aveva la commessa per distribuire i volantini e che lo faceva sfruttando i lavoratori, con costi quasi inesistenti. Il denaro "guadagnato" veniva quindi spostato verso altre società, sempre riconducibili alle stesse persone, con un sistema di false fatture: una società più piccola fingeva di fornire servizi a quella più grande di volantinaggio in cambio di un pagamento. In pratica però l'unico scopo era spostare denaro da una società più grande ad altre più piccole, in modo che fosse difficile tracciare il flusso dei soldi, che alla fine venivano prelevati in contati o spostati verso altri conti esteri. 

Evasi oltre 4 milioni di euro

Le indagini hanno portato ad accertare, nei confronti di 9 persone, condotte di riciclaggio ed autoriciclaggio per circa 1,7 milioni di euro e l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 3 milioni di euro. Insieme ai sequestri preventivi, che hanno interessato conti bancari, appartamenti e furgoni nel novarese, sono state effettuate 4 verifiche fiscali che hanno consentito il recupero di circa 3 milioni di euro sottratti all'Erario, oltre a verificare che non erano state pagate imposte per oltre 600mila euro. 

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"Evasione fiscale reato gravissimo"

"Non ci siamo fermati alla prima parte dell'indagine, ma abbiamo voluto continuare, con la preziosa collaborazione della guardia di finanza, e abbiamo scoperto un importante caso di evasione fiscale a Novara" ha detto il questore Alessandra Faranda Cordella durante la conferenza stampa di presentazione dell'operazione. "Siamo purtroppo portati a pensare che l'evasione fiscale non ci riguardi, ma non è così - ha detto il comandante provinciale delle fiamme gialle Antonio Gorgoglione -. L'evasione fiscale turba il mercato, penalizza le altre società che lavorano in maniera corretta. É un reato grave contro tutta la comunità, per questo è importante fermarla".

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