L'Istituto Omar ha presentato, con la Provincia, la sua "Classe virtuale"
Una sperimentazione attuata dall'itis già nel corso di questo anno scolastico, nel segno dell'innovazione e di una formazione scolastica sempre più vicina al mondo del lavoro
Una classe virtuale, che faccia da ponte tra il mondo della scuola e quello del lavoro.
E' questa l'iniziativa che l'Istituto Omari di Novara ha presentato, con la Provincia, questa mattina, giovedì 7 giugno, a Palazzo Natta. All'incontro erano presenti l'assessore provinciale all'Istruzione Anna Maria Mariani, il dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale di Novara Giuseppe Bordonaro, il dirigente dell'Itis Omar Franco Ticozzi e il vice preside dell'istituto Celestino Fontaneto.
"Dai dati emersi dalla nostra cabina di regia sull’istruzione - ha commentato Anna Maria Mariani - si evidenzia come il mondo del lavoro richieda sempre più competenze specifiche che spesso le scuole non riescono ad offrire. La capacità di lavorare in gruppo e il cosiddetto problem solving sono sicuramente tra i requisiti più apprezzati. Preparare i nostri ragazzi a questa sfida è sicuramente il primario obbiettivo che ci stiamo prefiggendo".
La Virtual Classroom proposta dall'Istituto Omar è la prima iniziativa di questo tipo ad essere sperimentata sul territorio della provincia di Novara.
"Il fatto che si sia di nuovo qui - ha dichiarato Giuseppe Bordonaro - sta a significare che la scuola novarese funziona e che sta cercando di costruire un ponte con il territorio e che lo sta facendo utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie".
Il metodo applicato e promosso dall'itis si ispira ai concetti di virtual room clud computing, ai concetti di spazi virtuali, di banca dati, di social network, di video conferenza. Nel corso dell’attuale anno scolastico nove classi hanno utilizzato questi protocolli.
"Lavoro in una scuola tecnica - ha spiegato Franco Ticozzi - e nel prendere atto che oggi il mondo del lavoro, le aziende che potrebbero assumere i nostri ragazzi, lavorano spesso con tecnologie avanzate, mi sono chiesto come fare a preparare questi studenti a ciò che li aspetta fuori di qui. Questa metodologia è già stata sperimentata per alcuni corsi e ha dato risultati sorprendenti e rappresenta il superamento di canoni di insegnamento ormai desueti".
