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Demografia delle imprese novaresi: di nuovo in calo l’artigianato

Apertura d'anno al rallentatore per il tessuto produttivo novarese: nel primo semestre del 2013 il bilancio demografico provinciale appare negativo

Apertura d’anno al rallentatore per il tessuto produttivo novarese: nel primo semestre del 2013 il bilancio demografico provinciale appare negativo, all’insegna di una flessione decisamente lieve (-0,2%) ma comunque in peggioramento rispetto al risultato conseguito nello stesso periodo dello scorso anno (+0,2%).

"La dinamica demografica delle imprese - ha spiegato il presidente della Camera di Commercio Paolo Rovellotti - risente in parte di una componente stagionale. A fine anno si concentra infatti un numero elevato di cessazioni di attività, che vengono poi registrate negli archivi camerali all’inizio dell’anno successivo. Se consideriamo tuttavia le performance registrate nel periodo gennaio-giugno dell’ultimo decennio, quella attuale risulta essere l’unica negativa, unitamente alla leggera flessione evidenziata nel 2009. I nostri imprenditori restano a galla, ma annaspano in un mare di difficoltà, appesantiti da fisco e burocrazia; il rilancio non passa da salvagenti o misure d’emergenza: quello che occorre è una strategia di medio e lungo termine per sostenere occupazione e investimenti".            

In un quadro generale, sono 1.343 le aziende che si sono iscritte al registro delle imprese tra gennaio e giugno 2013, mentre 1.386 hanno cessato la propria attività. Le cessazioni salgono peraltro a 1.496 se si includono anche le 110 effettuate d’ufficio nel periodo in esame, con una consistenza del sistema imprenditoriale che alla fine di giugno si attesta a 31.684 unità (a fronte delle 31.942 registrate nello stesso periodo dello scorso anno).

Il calo demografico colpisce, in particolare, l’artigianato: nei primi sei mesi dell’anno le chiusure di attività hanno continuato a superare le aperture, con un conseguente saldo negativo di ben 262 unità, che fa scendere il numero di imprese artigiane a 10.286 (erano 10.620 al 30 giugno 2012).                               

Sotto il profilo delle attività economiche, l’unico settore ad evidenziare un saldo positivo è il terziario, sostenuto, in particolare, dai servizi alle imprese, che nel periodo gennaio-giugno guadagnano 47 unità, dalle attività finanziarie e assicurative (+44 unità), dal commercio (+42) e dall’alloggio e ristorazione (+25).

Si riduce, invece, la consistenza delle costruzioni, che perdono 169 unità, così come quella dell’industria, protagonista di un calo significativo, ma più contenuto (-40 unità), mentre l’agricoltura rimane pressoché stabile.

Per quanto riguarda la composizione settoriale, alla data del 30 giugno 2013 il sistema produttivo locale risulta costituito da 31.684 imprese, di cui 28.659 attive ed operanti per il 7,8% nell’agricoltura, per il 31,6% nell’industria (di cui 19% nelle costruzioni e 12,6% nell’industria in senso stretto) e per il 60,5% nel terziario (di cui 25,2% nel commercio e 35,3% negli altri servizi).

Dall’analisi della forma giuridica emerge come le società di capitale, equivalenti al 19,7% delle imprese registrate nel Novarese, si pongano in controtendenza rispetto all’andamento complessivo, evidenziando tra gennaio e giugno un saldo positivo, pari a +66 unità.   

Calano, invece, le ditte individuali, che nel periodo in esame aprono 997 sedi, pari al 74,2% delle iscrizioni totali, ma concentrano, nel contempo, quasi l’80% delle cessazioni (1.108 in termini assoluti), con un’incidenza sul totale delle imprese novaresi registrate pari al 56,8%.

Tra gennaio e giugno si rilevano, infine, 126 iscrizioni e 137 cessazioni di società di persone, con una consistenza di 6.642 unità produttive alla fine del semestre, pari al 21% del sistema imprenditoriale novarese.

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