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Economia

Al via la raccolta del riso nel novarese: per Coldiretti calo stimato del 10%

Secondo il monitoraggio dell'associazione di categoria, "La stagione è stata caratterizzata dai primi mesi invernali e primaverili molto siccitosi per poi registrare un diverso trend con piogge, anche abbondanti, nei mesi successivi"

Ha preso il via in questi giorni, in un momento in cui le temperature si registrano ancora estive, il taglio del riso nella provincia di Novara con un calo stimato, secondo Coldiretti, del 10%.

É quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti in occasione dell'inizio della raccolta del riso: "La stagione è stata caratterizzata dai primi mesi invernali e primaverili molto siccitosi - spiega Roberto Guerrini, presidente di Coldiretti Vercelli-Biella e membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore risicolo - per poi registrare un diverso trend con piogge, anche abbondanti, nei mesi successivi per cui la produzione si stima possa avere un calo di circa il 10% per via del clima. Il 2023, infatti, che si posiziona in Italia al terzo posto tra gli anni più caldi dal 1800, ha visto il moltiplicarsi di bombe d'acqua, vento e grandine alternate a sbalzi termici traumatici, ma fortunatamente resta alta la qualità delle nostre produzione".

"A pesare, oltre agli effetti del clima pazzo, sono anche gli squilibri causati dalle manovre dell'India - aggiunge Guerrini - che sta spingendo per un aumento dei contingenti a dazio zero e per alzare i limiti di tolleranza sugli agrofarmaci come il triciclazolo. Una situazione che ha un impatto anche sull'Italia con le importazioni di riso dall'India che sono più che raddoppiate (+155%) nel 2023, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi sei mesi dell’anno". 

"Nonostante l'Italia sia il principale produttore di riso in Europa, con il 50% dei raccolti per un quantitativo di circa 1,4 milioni di tonnellate di risone all'anno - sottolineano il presidente di Coldiretti Novara-Vco Fabio Tofi e il direttore di Vercelli-Biella Luciano Salvadori - più di un 1 pacco di riso su 4 venduto in Italia arriva dall'estero. Per questo è necessario che tutti i prodotti che entrano in Europa ed in Italia rispettino i criteri di sicurezza alimentare ed ambientale adottati a livello nazionale e comunitario. Per sostenere la produzione nazionale bisogna lavorare sugli accordi di filiera che sono uno strumento indispensabile per la valorizzazione delle produzioni nazionali e per un'equa distribuzione del valore lungo tutta la catena, dalla produzione al consumo".

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