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Vino e Colline Novaresi: un tuffo fino alle radici dello Spanna

In occasione della Giornata Mondiale dell'Enoturismo, riscopriamo insieme le origini tutte da bere delle nostre colline

Il territorio collinare della provincia di Novara comprende ben 25 comuni, nove dei quali sono riconosciuti "città del vino", tra cui Boca, Briona, Fara, Ghemme e Sizzano. Qui, la viticoltura ha tradizioni antichissime e l'eccezionalità del prodotto finale deriva dall'unicità di ogni collina che, per microclima e per diversa composizione del terreno, produce vini esclusivi e dai caratteri inconfondibili. Il nostro viaggio tra le Colline Novaresi comincia dal Fara e dal Sizzano, vini freschi e piacevoli, passando per il Ghemme, D.O.C.G. più intensa e dall'invecchiamento più lungo, fino ad arrivare al Boca, particolarmente e gradevolmente tannico.

A trattare la storia delle colline novaresi e del suo vino si fa presto a menzionare il solito ritornello, che vede come protagonisti due personaggi di epoche molto lontane tra loro: Plinio il Vecchio e Camillo Benso di Cavour. Il primo, ai tempi dell'Impero Romano, ne decantava le doti nella sua "Naturalis Historia", mentre il secondo era grande estimatore del Sizzano, tanto da eguagliarlo ai grandi vini di Francia.

Tuttavia, le radici della viticoltura sulle nostre colline affondano in tempi ancora più remoti. Reperti di archeologia enoica, appartenenti alle poolazioni celtiche e liguri, ritrovati lungo i fiumi Ticino e Sesia, hanno confermato le origini pre-romaniche dei nostri vigneti, che si estendevano all'epoca fino alle campagne della pianura.

Nonostante il pregio delle loro produzioni, le colline novaresi, durante la loro lunga storia vinicola, hanno subito non pochi abbandoni, sia per ragioni di carattere politico e militare sia, più recentemente, di carattere socio-economico: il boom economico che ha investito la nostra zona a partire dagli anni Cinquanta ha comportato la quasi totale estinzione della produzione vitivinicola nei territori di Boca e Maggiora.

All'allontamento dal terreno vitato è sempre però seguita una rinascita e una ripresa vigorose, proprio a testimoniare il legame inscindibile e profondo che vige tra il Novarese e la sua collina. Oggi, siamo infatti testimoni di un nuovo ripopolamento e di una nuova e sempre più importante coscienza del territorio e delle nostre origini tutte da bere. 

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