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Cristina Piolini, dall'Ossola all'Asia per la prima spedizione di donne sul K2

Piolini: "È un'opportunità unica per dimostrare al mondo la forza e la determinazione delle donne in montagna"

Sono Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Anna Torretta, Cristina Piolini, Samina Baig, Amina  Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim, Lorenza Pratali le 9 donne protagoniste di K2-70, la prima spedizione femminile italiana e pakistana sul K2, progetto organizzato dal Cai con EvK2CNR, associazione  che si occupa di ricerca scientifica e tecnologica in alta e altissima quota.

Oltre all'ascensione ci sono due progetti paralleli, uno ambientale per studiare per la prima volta la neve e il ghiaccio in una regione così cruciale per gli equilibri del subcontinente indiano e uno finalizzato a generare un impatto socio-economico per le  popolazioni locali. 

L’obiettivo è raccontare il punto di vista femminile nel contesto di una  spedizione himalayana che vede scalare insieme alpiniste che provengono da mondi e culture  differenti.  A coordinare le alpiniste, sarà Agostino Da Polenza, professionista di grandissima esperienza  e profondo conoscitore di quelle montagne. Il progetto partirà con delle giornate di training sul Monte Bianco, tra il 15 e il 18 marzo, dove le  alpiniste si prepareranno per affrontare il K2.

K2-70, pensato dal Club alpino italiano e patrocinato dal Ministero del Turismo e dal Ministero degli Esteri, vuole celebrare il 70° anniversario della spedizione del 1954, guidata da Ardito Desio, che prima al mondo raggiunse  la vetta del gigante del Karakorum, con una spedizione che va ben oltre la dimensione della pura impresa sportiva e che vede protagoniste 9 donne, quattro atlete italiane e altrettante pakistane e una dottoressa, che a giugno partiranno per  la seconda vetta più alta della terra pronte a lasciare una traccia nello sport italiano, ma anche  un’impronta a livello sociale e umano.  

Tra loro anche Cristina Piolini, l'atleta ossolana classe 72, ricercatrice nella vita e alpinista del mondo, che ha iniziato ad arrampicare a 14 anni sul Monte Rosa, arrivando a scalare alcune tra le montagne più alte al mondo tra cui l'Ismail Samani Peak (7.495 m) in Pamir, il Muztagata (7.546 m), che scende in solitaria con gli sci, varie spedizioni in Sud America, e il suo primo ottomila senza sherpa e senza ossigeno, lo Shisha Pangma (8.027 m), che poi discende con gli sci.

"K270 - ha detto Cristina Piolini - è un'opportunità unica per dimostrare al mondo la forza e la determinazione delle donne in montagna. Ciò che ha davvero catturato la mia attenzione e ha contribuito a superare le preoccupazioni iniziali legate alla complessità del K2, è stata la natura innovativa e ispiratrice del progetto, soprattutto nell'ambito del coinvolgimento di un team interamente composto da donne.

In un'epoca in cui la parità di genere e l'empowerment femminile sono temi di grande rilevanza, il progetto donna legato al K2 assume un significato particolare. La prospettiva di essere parte di un team così unico, insieme alla possibilità di contribuire alla promozione di un messaggio di parità di genere e unità internazionale, è ciò che ha spinto la sua decisione di accettare il progetto K2-70. 

Ritengo che l'obiettivo più affascinante di questa spedizione sia quello di offrire un'immagine diversa della donna, soprattutto in un contesto come la montagna, dove la presenza femminile ha spesso avuto una voce ridotta. Il K2 rappresenta un connubio perfetto tra bellezza e impresa, e la sua ascensione con un team di sole ragazze aggiunge un elemento significativo a questa esperienza, contribuendo a infrangere stereotipi di genere e a ispirare altri a seguire i propri sogni". 

A fine marzo le atlete andarnno all’Eurac Research di Bolzano, centro di ricerca  d’eccellenza nel campo della medicina di montagna dove le atlete si sottoporranno a delle  prove medico-scientifiche per valutare l’impatto e che il loro organismo subirà durante  l’ascensione.  

La partenza per il Pakistan sarà il 15 giugno, con arrivo al campo base il 29 giugno dove  cominceranno le attività alpinistiche e l’acclimatamento, per poi tentare la vetta nella  seconda metà di luglio. 

"Il Club alpino italiano dopo cinquant’anni torna ad organizzare una spedizione alpinistica e  lo fa guardando non solo alla prestazione, ma anche all’impatto sociale e scientifico - afferma il presidente Montani -. L’occasione del 70° dalla prima ascensione ci consente di investire  ancora sulla pratica alpinistica che è la vera anima del Cai".  

K2-70 sarà anche oggetto di un documentario in collaborazione con Rai, "Sulle  orme del K2", che vuole celebrare il 70° anniversario dell’ascensione del 1954 attraverso il  racconto della spedizione femminile di quest’anno.  

Oltre l’alpinismo: scienza e solidarietà 

K2-70 si distingue per una progettualità ad ampio respiro, che comprende progetti ambiziosi  e di valore, sia per l’Italia che per il Pakistan.  

Il progetto internazionale Ice Memory che ha come obiettivo è studiare per la prima volta la neve e il ghiaccio in una regione così cruciale per gli equilibri del subcontinente indiano ed è organizzato dall’Istituto di scienze polari del  Consiglio nazionale delle Ricerche e dall’Università Ca’ Foscari Venezia e altri partner.

Nel solco della cooperazione internazionale Italia-Pakistan, c'è invece il progetto del Cristina Castagna Center che ha l'obiettivo di generare un impatto socio-economico per le  popolazioni locali e promuovere attraverso corsi di formazione l'avvicinamento delle  popolazioni locali alle attività professionali legate all’alpinismo.  

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