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I contadini di Bionovara: "Un'agricoltura più sostenibile è possibile"

Dopo le proteste e i cortei guidati dai trattori, la voce fuori dal coro dell'associazione che raggruppa i produttori biologici del novarese e del Vco

Un'agricoltura più sostenibile è possibile. A dichiararlo sono i contadini di Bionovara, l'associazione che raggruppa i prodotturi biologici del novarese e del Vco. Una voce fuori dal coro in un periodo di proteste, a bordo di trattori, e manifestazioni per chiedere all'Europa, tra le altre cose, la cancellazione dell'obbligo a mantenere incolte quote di terreni agricoli e la revisione della politica agricola europea "frutto di estremismo ambientalista".

"In questo periodo di attenzione mediatica sul mondo agricolo - dichiarano il direttivo e la presidente di BioNovara Chiara Gavin - sentiamo l'esigenza di comunicare che è possibile praticare un modo di produrre cibo favorendo la tutela dell'ambiente e del clima e garantendo nel contempo un reddito dignitoso ai produttori".

Per l'associazione un'altra agricoltura, più attenta anche all'ambiente, è non solo auspicabile, ma anche possibile: "Pratichiamo da sempre le rotazioni e le consociazioni e nelle nostre aziende la biodiversità coltivata convive con quella selvatica, dal momento che spesso siepi, boschetti, fossi, sentieri, zone umide e parcelle a riposo costituiscono parte integrante del territorio aziendale (ben oltre il 4% delle aree incolte richieste dalla Politica agricola comunitaria). La nostra economia ci permette di non essere dipendenti dal costo dei carburanti e dalle altre materie prime, perchè incentrata sul lavoro manuale e sull'utilizzo di risorse locali come il letame. Le nostre piccole aziende sono radicate nel luogo in cui operano, sia perché pratichiamo un'agricoltura che è determinata a rispettare il suolo e l'ambiente in cui lavoriamo e viviamo, sia perché crediamo nel valore della filiera corta, altro fattore che rende questo tipo di agricoltura più ecosostenibile".

Anche il concetto di sovranità alimentare assume un altro significato per gli agricoltori biologici novaresi: "Saperi antichi e tecniche all'avanguardia si integrano nei nostri campi - spiegano ancora da Bionovara - creando prodotti e occupazione di qualità. Soprattutto, a differenza di molte altre che ora si trovano in difficoltà, le nostre imprese costituiscono un modello di resilienza perché non dipendenti da finanziamenti e sussidi pubblici o privati. Le nostre aziende si basano sulle conoscenze, sul lavoro e sull'etica dei soci agricoltori e pertanto risultano capaci di offrire un'opportunità a nuovi imprenditori disposti a investire in una vita fatta sì di sacrifici ma soprattutto di soddisfazioni, come quella di ricucire il legame sociale tra chi coltiva il cibo e la propria comunità territoriale: è questo per noi il significato più genuino del concetto di sovranità alimentare. I consumatori locali, con i quali si instaura una relazione di fiducia personale, sanno che ciò che mangiano è davvero maturato sulla pianta ed è stato raccolto poche ore prima e non ha mai conosciuto fertilizzanti o fitosanitari sintetici, né celle frigorifere, containers, magazzini, o lunghi viaggi su camion che attraversano nazioni in autostrada".

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