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Coronavirus, il Piemonte recluta anche medici e infermieri stranieri

Pubblicata una manifestazione della Regione di interesse per reclutare anche personale sanitario extracomunitario in regola con il permesso di soggiorno per lavorare

La Regione Piemonte lancia una manifestazione d'interesse per il reclutamento di personale medico ed infermieristico straniero che intenda esercitare in via temporanea sul territorio regionale la professione conseguita in Italia o all'estero e regolata da specifiche direttive dell'Unione Europea, in attuazione dell'articolo 13 del decreto legge "Cura Italia".

Un'opportunità normativa particolarmente utile, specificano da Torino, in un contesto come quello attuale in cui è urgente la necessità di reperire personale sanitario.

"Con questa manifestazione di interesse - ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi - estendiamo la possibilità di avvalerci della collaborazione di professionisti provenienti da qualunque parte del mondo, purchè in possesso del permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Nelle nostre Aziende sanitarie già oggi lavorano medici provenienti da Cuba, San Salvador, Messico e Brasile. Nella prima fase dell'epidemia abbiamo avuto la collaborazione preziosa di medici della Brigata cubana nelle Ogr e a Vercelli stanno per arrivare 34 medici e infermieri dalla Cina. E' la dimostrazione concreta che da parte nostra non esiste alcun pregiudizio: in questa fase stiamo facendo tutto il possibile per garantire che al nostro sistema non venga a mancare il personale necessario a gestire l'epidemia, tanto che abbiamo chiesto aiuto di nuovo a Cuba e alla Cina ed ogni contributo, da qualunque parte del mondo arrivi, è il benvenuto. Anche nei prossimi bandi dell'Unità di crisi saranno valorizzati e rispettati i requisiti previsti dal decreto Cura Italia".

I requisiti previsti dalla manifestazione d'interesse per i medici sono: laurea, eventuale specializzazione, abilitazione all'esercizio della professione, certificazione di iscrizione all'Ordine o Albo professionale in Italia o nel paese di provenienza. Per gli infermieri: titolo di studio abilitante alla professione, certificazione di iscrizione all'Ordine o Albo professionale in Italia o nel paese di provenienza. Per i cittadini non Ue è richiesto anche il permesso di soggiorno che consente di lavorare.

Il compenso orario previsto è pari a: 60 euro lordi per incarichi libero professionali o di collaborazione coordinata e continuativa conferiti a medici specialisti; 40 euro lordi per incarichi libero professionali o di collaborazione coordinata e continuativa conferiti a medici laureati e abilitati privi di specializzazione; 30 euro lordi per incarichi libero professionali o di collaborazione coordinata e continuativa conferiti a infermieri.

Le candidature dovranno essere presentate mediante procedura telematica, attiva 24 ore su 24, da qualunque postazione internet, sul sito dell'Asl di Torino. L'avviso rimane aperto per tutto il perdurare dell'emergenza Covid. Gli interessati, in possesso dei requisiti, saranno inseriti in un elenco a disposizione delle Aziende sanitarie.

"Accogliamo con soddisfazione il dietrofront della Regione sulla scelta di estromettere dai concorsi di reclutamento del personale sanitario, medici e infermieri stranieri - dichiarano il vice presidente della Commissione Sanità Domenico Rossi e il presidente del Gruppo Pd in Regione Raffaele Gallo - Era quanto ci auguravamo dopo aver preso in carico, come Partito Democratico, la denuncia fatta, nei giorni scorsi, da Asgi (l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) sull’esclusione, dai bandi regionali, di centinaia di operatori sanitari stranieri, nonostante fosse consentito dal Decreto Cura Italia di marzo. Una scelta irrazionale in questo tempo di pandemia".

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