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Coronavirus, quarantene e isolamenti: tutto quello che c’è da sapere

Facciamo chiarezza riportando le indicazioni del Ministero della Salute valide e le nuove decisioni del Governo

Se sono positivo per quanto tempo devo rimanere isolato? Quando invece devo fare quarantena? Come capire se un mio contatto è definibile stretto o meno? Visto che anche in Piemonte in queste ultime settimane i casi e le quarantene sono aumentate, facciamo un riepilogo su tutto ciò che c’è da sapere, riportando le disposizioni del Ministero della Salute e le nuove decisioni del Governo (qui l'ultima circolare del Ministero della Salute).

C’è prima di tutto differenza fra quarantena e isolamento: la prima si attua a una persona sana (contatto stretto) che è stata esposta a un caso Covid con l’obiettivo di monitorare i sintomi e assicurare l’identificazione precoce dei casi; la seconda consiste nel separare quanto più possibile le persone affette dal virus da quelle sane al fine di prevenire la diffusione dell’infezione, durante il periodo di trasmissibilità. C’è poi anche la sorveglianza attiva che è una misura durante la quale l'operatore di sanità pubblica provvede a contattare quotidianamente, per avere notizie sulle condizioni di salute, la persona in sorveglianza.

Cosa vuol dire contatto?

Un contatto di un caso Covid è qualsiasi persona esposta a un caso probabile o confermato Covid in un lasso di tempo che va da 48 ore prima dell'insorgenza dei sintomi fino a 14 giorni dopo o fino al momento della diagnosi e dell'isolamento del caso. Se il caso non presenta sintomi, si definisce contatto una persona che ha avuto contatti con il caso indice in un arco di tempo che va da 48 ore prima della raccolta del campione che ha portato alla conferma e fino a 14 giorni dopo o fino al momento della diagnosi e dell'solamento del caso.

Contatto stretto o ad alto rischio

Il “contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come una persona che: vive nella stessa casa di un caso Covid; ha avuto un contatto fisico diretto con un caso Covid come la stretta di mano;  ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso Covid, come toccare a mani nude fazzoletti di carta usati; ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti; si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso Covid in assenza di Dpi idonee. Potrebbe anche essere un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta a un caso oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso senza l’impiego dei Dpi raccomandati o non idonei; oppure una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso Covid sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.

Gli operatori sanitari, sulla base di valutazioni individuali del rischio, possono ritenere che alcune persone, a prescindere dalla durata e dal setting in cui è avvenuto il contatto, abbiano avuto un'esposizione ad alto rischio.

Contatto a basso rischio

A basso rischio la persona che: ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso Covid, ad una distanza inferiore ai 2 metri e per meno di 15 minuti; si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) o che ha viaggiato con un caso Covid per meno di 15 minuti; oppure un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta a un caso Covid oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso positivo, provvisto di Dpi raccomandati o ancora tutti i passeggeri e l’equipaggio di un volo in cui era presente un caso di persona infetta, a eccezione dei passeggeri seduti entro due posti in qualsiasi direzione, dei compagni di viaggio e del personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto che sono infatti classificati contatti ad alto rischio.

Quanto dura la quarantena

La circolare del Ministero della Salute del 4 febbraio stabilisce che la quarantena per i cittadini non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario (o che lo abbiano completato da meno di 14 giorni) e per i cittadini che abbiano completato il ciclo vaccinale primario o che siano guariti da più di 120 giorni senza aver ricevuto la dose di richiamo si applica la misura di quarantena della durata di 5 giorni dall’ultimo contatto con il caso positivo, la cui cessazione è condizionata all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare eseguito alla scadenza di tale periodo. Se durante il periodo di quarantena si manifestano sintomi è raccomandata l’esecuzione immediata di un test diagnostico. Inoltre è fatto obbligo indossare i dispositivi di protezione Ffp2 per i 5 giorni successivi al termine del periodo di quarantena precauzionale.

Questa situazione è da attuare in caso di contatto stretto, se il contatto è a basso rischio non sono previste quarantene ma solo il rispetto delle norme igienico-sanitarie.

Da venerdì 31 dicembre, inoltre, la misura della quarantena non si applica alle persone vaccinate con 3 dosi o con due da meno di 4 mesi, oppure guarite da meno di quattro mesi o che siano guariti dopo aver fatto le prime due dosi: in questi casi si applica la misura dell’autosorveglianza della durata di 5 giorni, ed è prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione di Sars-Cov-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con soggetti confermati positivi al Covid-19. E' inoltre fatto obbligo di indossare dispositivi  di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 per almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso.

Gli operatori sanitari devono eseguire tamponi su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un soggetto contagiato.

Cosa succede se si è positivi

Se invece si è positivi il periodo di isolamento è di 10 giorni, sia per vaccinati che per non vaccinati (con inizio dall’esito del tampone per gli asintomatici, dal primo giorno di sintomi per chi è sintomatico), al termine del quale è previsto un tampone molecolare o antigienico il cui esito stabilirà la fine o meno dell’isolamento stesso. 

C’è però un dettaglio importante: per le persone con sintomi è necessario che gli ultimi tre giorni dei dieci di isolamento siano senza sintomi, altrimenti alla scadenza il tampone non sarà effettuato e si dovrà attendere. Per i positivi a lungo termine si è "liberi" dopo 21 giorni di isolamento di cui sette senza sintomi. 

Quanto ai soggetti contagiati che abbiano precedentemente ricevuto la dose booster, o che abbiano completato il ciclo vaccinale o siano guariti da meno di 120 giorni, o che siano guariti dopo aver fatto le prime due dosi, l’isolamento è ridotto da 10 a 7 giorni, purché i medesimi siano sempre stati asintomatici, o risultino asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo.

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