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La collezione di gioielli sostenibili creati dagli studenti dell'Enaip

Il progetto di upcycling si chiama RinGreen ed è realizzato dagli studenti del corso di meccanica industriale di Borgomanero

Una linea di gioielli sostenibili, creati con scarti industriali, realizzata dagli studenti del corso di meccanica industriale.

Si chiama RinGreen ed è il nuovo progetto di upcycling lanciato dall'Enaip di Borgomanero, grazie alla partnership dell'azienda Fima Carlo Frattini e al finanziamento di Fondazione Cariplo e Alci provinciali di novara Aps.

La collezione è stata presentata ieri, giovedì 25 gennaio, nel concept store di Borgomanero "Vecchi Libri e Cose", dove rimarrà fino a giovedì 1° febbraio.

Il progetto

Grazie alla creatività e alla manualità degli studenti del corso di meccanica industriale dell'Enaip, a partire da materiale di scarto dell'azienda di Briga Novarese è stata realizzata una capsule collection, formata da 12 pezzi unici. La collezione è stata anche raccolta in un lookbook, in cui alcuni allievi insieme alle studentesse del corso di estetica hanno indossato i gioielli.

RinGreen non è solo un progetto di riciclo, ma anche di recupero e riuso: upcycling significa infatti "riciclare meglio" ma anche "recupero migliorativo", e quindi riutilizzare gli oggetti per creare un prodotto di maggiore qualità, reale o percepita.

"Questo progetto ci fa ragionare sul concetto di scarto - ha commentato durante la presentazione del progetto Davide Maggi, presidente della Fondazione Comunità novarese Onlus e membro del Consiglio di amministrazione di Fondazione Cariplo -. Che cosa è scarto siamo noi a deciderlo, attraverso i nostri occhi e le modalità in cui decidiamo di vedere le cose. Quando proviamo a guardare con occhi nuovi e diversi, allora iniziamo a vedere le cose sotto un'altra prospettiva. RinGreen ha riunito in un unico spazio il tema dell'ambiente, del riuso, della creatività, dell'estetica e dei giovani; è un progetto educativo di grande valore ed è significativo che sia stato realizzato da giovani, che hanno messo a disposizione non solo le loro mani, ma anche la loro sensibilità, e un investimento sui giovani, se fatto bene come in questo caso, restituisce tante volte tanto".

"Abbiamo subito colto l'occasione - ha spiegato Ottavio Frattini, plant manager di Fima Carlo Frattini - per collaborare con la scuola in modo da creare una sinergia tra gli studenti della classe, l'istituto e l'azienda. Abbiamo notato un grande coinvolgimento e un grande interesse da parte dei ragazzi, interesse che si traduce nell'ottimo risultato che hanno ottenuto. La nostra azienda impiega ogni giorno enormi sforzi nel campo della sostenibilità, che la porteranno ad essere ad impatto zero nel brevissimo periodo. Aver contribuito alla creazione di una cultura sostenibile nei giovani ci rende molto grati".

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