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Cronaca

Case popolari, primi sgomberi: oltre 300 le situazioni a rischio

Sono 316 le ordinanze di decadenza che saranno inviate ad altrettante famiglie, colpevoli di occupare un alloggio popolare senza pagarne il canone o di non aver mai presentato la documentazione necessaria richiesta

Case popolari: il Comune interviene per regolare una situazione che rischia di diventare insostenibile, per le casse comunali ma soprattutto per le tante famiglie novaresi in difficoltà.

Il prossimo 30 settembre l'amministrazione eseguirà i primi tre sgomberi della storia della città gaudenziana. Contestualmente, in questi giorni saranno inviate 316 ordinanze di decadenza ad altrettante famiglie, colpevoli di occupare un alloggio popolare senza pagarne il canone (nella maggior parte dei casi si tratta di morosi colpevoli, ossia di persone che possono permettersi di pagare l'affitto calmierato) o di non aver mai presentato la documentazione necessaria richiesta per avere diritto alla casa popolare. Di questi 316, 55 occupano alloggi comunali e 231 risiedono in alloggi dell'Atc, per un totale di 286 casi di morosità. Sono 30, invece, i casi in cui i titolari dell'alloggio popolare hanno perso le condizioni per viverci a causa della mancata consegna della documentazione richiesta dal Comune.

"Per far fronte al problema della casa - ha spiegato il vice sindaco Nicola Fonzo - abbiamo costituito un gruppo di lavoro interassessorile, il cui obiettivo è proprio quello di mettere al centro le politiche abitative della nostra città. Le ordinanze di decadenza saranno inviate a quei cittadini che non hanno più il titolo per vivere in un alloggio popolare, ma coloro i quali sono ini difficoltà e non posso (morosi incolpevoli, ndr) pagare il canone avranno il Comune di Novara al loro fianco".

Per morosi colpevoli, si intendono quei nuclei familiari che posseggono un reddito annuo superiore a 6mila euro lordi (e nella maggior parte dei casi, di molto superiore), mentre chi ha un reddito minore a 6mila euro è considerato un moroso incolpevole, e potrà continuare comunque ad occupare l'alloggio popolare con il sostegno dell'amministrazione, fino a quando verserà in una condizione economica di difficoltà.

"Chi può pagare - ha aggiunto Fonzo - anche se poco, deve pagare. Non intendiamo fare di tutta l'erba un fascio, ma sappiamo, dati alla mano, che ci sono anche dei furbi che possono permettersi di pagare l'affitto calmierato (100-150 euro al mese al massimo, ndr) ma non lo fanno. Ecco, questi furbi devono sapere che se non pagano dovranno lasciare libero l'alloggio a chi ne ha davvero diritto".

In questa situazione già difficile, il Comune di Novara ha accumulato un debito di circa 1 milione e 500mila euro. I primi tre sgomberi, programmati per il 30 settembre, saranno eseguiti nei confronti di quei nuclei familiari che non hanno più il titolo per rimanere nelle case popolari e che non hanno mai pagato il canone di locazione.

"Di questi 316 nuclei morosi - ha commentato l'assessore alle Politiche abitative Sara Paladini - alcuni hanno redditi annui che arrivano anche a 50, 40 e 30mila euro. Sono famiglie che possono pagare, ma che non lo fanno. In questo modo non si fa del male al Comune, ma agli altri cittadini che in questo momento si trovano in difficoltà, che per colpa di chi può e non paga non possono essere aiutati. Chi non può pagare sarà aiutato dal Comune, e non sarà mandato via. Per i morosi colpevoli, invece, ci sarà anche la possibilità di regolarizzare la propria posizione effettuando pagamenti dilazionati con rate bassissime".

Le ordinanze partiranno in questi giorni, ma chi vive in una situazione di difficoltà economica può presentarsi in Comune per concordare un piano di rientro rateizzato o per dichiarare di essere morosi incolpevoli. L'obiettivo dell'amministrazione novarese è quello di responsabilizzare i cittadini.

"Si tratta - ha aggiunto l'assessore Paladini - di cittadini novaresi, tutti italiani, in quanto stiamo parlando di assegnazioni di molti anni fa. Non si può più togliere il diritto a chi è in difficoltà, e in questa battaglia l'Atc è al nostro fianco: chi può paghi e rispetti le regole".

E per venire incontro ai cittadini più deboli (almeno economicamente) il Comune ha messo a bilancio circa 600mila euro, che serviranno a coprire la morosità incolpevole. Non è però intenzione dell'amministrazione farsi carico anche dei debiti di quelle famiglie che, invece, hanno i soldi per pagare ma decidono di non farlo.

"Noi siamo dentro a una situazione - ha sottolineato l'assessore alle Politiche per le emergenze sociali Augusto Ferrari - in cui dobbiamo trovare un equilibrio difficile tra il dovere della solidarietà e il dovere della giustizia".

Una volta che le ordinanze di decadenza saranno inviate, i titolari degli alloggi popolari interessati dall'invio della lettera diventeranno automaticamente abusivi. Sarà poi loro compito contattare il Comune per regolarizzare la loro posizione (pagando o presentando i documenti necessari richiesti) o comunicare una situazione di difficoltà economica che impedisce il regolare pagamento di un canone di locazione. Poi da ottobre si procederà con ulteriori sgomberi. Dei 316 nuclei familiari in questione, meno di 100 sono morosi incolpevoli, che non saranno ovviamente colpiti da sfratto.

I soldi ricavati dai canoni di locazione degli alloggi popolari servono a reinnescare l'edilizia residenziale pubblica, sia per quanto riguarda la costruzione di nuovi appartamenti che per la sistemazione e la manutenzione degli alloggi esistenti, che in alcuni casi versano in condizioni fatiscenti.

"Il tasso di morosità novarese - ha concluso Fonzo - è tra i più alti (in termini relativi) in Piemonte".

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