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Cronaca

Trapianto di cuore sospetto, anche il Ministero della Salute vuole vederci chiaro

Il Ministero richiede delucidazioni all'ospedale di Novara sulla vicenda di Antonio Fusaro, deceduto due anni fa dopo un intervento al cuore e poi un successivo trapianto

Dopo l'indagine della Procura di Novara, anche il Ministero della Salute vuole vederci chiaro sulla vicenda Fusaro. 

Il caso riguarda un paziente, Antonio Fusaro, appunto, che è deceduto due anni fa a seguito di un intervento cardiochirurgico all'ospedale Maggiore di Novara. La famiglia ha sempre sostenuto che ci sia stato un errore medico, coperto poi dal tentativo in extremis di trapianto di cuore a Torino. 

"Oltre all'inchiesta giudiziaria - spiega ora l'avvocato della famiglia, Mario Murano - in corso da parte della Procura della Repubblia, che in tempi recenti ha conferito apposita delega ai NAS di Torino, in particolare per indagare sulla eventuale falsità materiale o ideologica delle cartelle cliniche, finalmente anche il Ministero della Salute ha incominciato ad interessarsi della tragica morte di Antonio Fusaro".

Il Ministero ha infatto inviato una nota in cui si spiega che "dopo disamina degli atti in possesso di questo ufficio, si segnala che la circostanza non risulta essere stata portata all'attenzione attraverso il flusso documentale denominato Sistema Informativo per il Monitoraggio degli Errori in Sanità (SIMES)". In sostanza il caso, chiamato "evento sentinella", avrebbe dovuto essere segnalato al Ministero perchè fosse monitorato.

"Tuttavia - prosegue l'avvocato Murano - questo evento sentinella non è stato monitorato nè da parte della ospedale di Novara, nè da parte della Regione Piemonte e neppure da parte del Ministero. Questo si è verificato perchè  l'ospedale ha omesso di procedere alle dovute segnalazioni alla Regione Piemonte e al Ministero della Salute: ecco il motivo per cui ora lo stesso Ministero vuole vederci chiaro".

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