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Cronaca

Ricerca: Upo e San Raffaele insieme per curare la sclerosi multipla

L'Università del Piemonte Orientale e l'Istituto scientifico universitario di Milano fanno parte di un gruppo di ricerca internazionale che svilupperà terapie personalizzate per la cura della malattia

L'Università del Piemonte Orientale collabora con l'ospedale San Raffaele di Milano per trovare nuove terapie per combattere la sclerosi multipla. L'ateneo novarese e l'Istituto scientifico universitario milanese fanno infatti parte di una nuova partnership internazionale e multidisciplinare, "MultipleMS", coordinata dal Karolinska Institute (Svezia) e finanziata con 15 milioni di euro dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon2020.

Obiettivo primario della partnership sarà identificare trattamenti nuovi e più efficaci per la sclerosi multipla (Sm) grazie allo sforzo di ricerca di università e industrie private operanti in 12 Paesi tra Europa e Stati Uniti. "MultipleMS" cercherà di sviluppare e applicare terapie individualizzate a pazienti con sclerosi multipla.

Il progetto è stato sviluppato sulla base di collaborazioni internazionali tra fondazioni e network di ricerca, come per esempio il Nordic Ms genetics network, l’International Ms Genetics Consortium (Imsgc) e l’International Human Epigenome Consortium (Ihec). Il nome del consorzio "MultipleMS" (www.multiplems.eu) si riferisce alla malattia e alle sue multiple manifestazioni, oltre alla dimensione multidisciplinare del partenariato che lo compone, sotto la guida della professoressa Ingrid Kockum che, insieme a Maja Jagodic, è capofila del gruppo svedese.

Della partnership scientifica fanno parte i laboratori dell’Università del Piemonte Orientale, guidati dalla professoressa Sandra D’Alfonso, e il gruppo di ricerca diretto dal dottor Filippo Martinelli Boneschi dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano.

I due centri Italiani coordineranno la fase di traduzione in ambito clinico dei risultati sperimentali di questo importante progetto con l’obiettivo di sviluppare nuove linee guida terapeutiche.

La sclerosi multipla è una delle più frequenti malattie neurologiche fra i giovani adulti e colpisce circa 2.5 milioni di individui nel mondo. È causata da un danno alle fibre nervose e al loro rivestimento protettivo, la guaina mielinica, a livello dell’encefalo e del midollo spinale. Le vie coinvolte - responsabili del corretto svolgimento di attività quotidiane quali il vedere, il camminare, la sensibilità, il pensiero e il controllo delle funzioni sfinteriche - non sono più in grado di trasmettere correttamente gli impulsi e alla fine vengono distrutte. Oggi non esiste ancora una cura per questa malattia e l’efficacia dei trattamenti attualmente disponibili varia in maniera considerevole da paziente a paziente. Con questo studio, in parallelo con l’integrazione dei dati sulla Sm attualmente disponibili, sarà reclutato un campione di pazienti di nuova diagnosi che costituirà una coorte omogenea per verificare i risultati principali evidenziati dai dati già raccolti. Sulla base dell’integrazione di queste informazioni, lo scopo finale della ricerca sarà quello di personalizzare sia i nuovi che gli esistenti trattamenti sulla base delle caratteristiche e dei biomarcatori individuali di ciascun paziente.

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