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Costi in Regione: consiglieri Pd lasciano incarichi, la Lega insorge

Sono formali le dimissioni dei consiglieri del Partito Democratico che puntano alla "fine anticipata della legislatura". Una decisione "irresponsabile" per la maggioranza di centrodestra

Dopo il caso dei "rimborsi facili", i consiglieri regionali del Partito Democratico hanno lasciato gli incarichi istituzionali.

Le dimissioni sono formali: i democratici puntano infatti alla "fine anticipata della legislatura". Una decisione "irresponsabile" per la maggioranza di centrodestra, mentre il governatore Roberto Cota, impegnato in Giappone, ribadisce di "essere sereno e di voler andare avanti".

"Ancora una volta Cota e il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo - hanno commentato il segretario regionale e il capogruppo del Pd, Gianfranco Morgando e Aldo Reschigna - hanno dimostrato di non avere alcuna consapevolezza della straordinaria gravità della situazione".

Le dimissioni dagli incarichi istituzionali anticipano di qualche mese quelle dal Consiglio: il Gruppo regionale del Pd ha infatti confermato "la disponibilità a rassegnare le dimissioni entro il 28 febbraio 2014". Mossa politica, perché per arrivare allo scioglimento del Consiglio servirebbero le dimissioni in contemporanea di 31 consiglieri, ovvero la metà più uno.

Una "finta" per il capogruppo di Forza Italia Luca Pedrale. "Quando dicono che prima bisogna approvare il bilancio, fare una nuova legge elettorale e riformare i fondi strutturali europei - ha detto - vogliono semplicemente allungare il brodo. Sanno benissimo che per risolvere questi tre argomenti ci vuole almeno un anno".

"Il Pd desista e concorra alla democrazia", è l'appello del vicepresidente della Giunta, Gilberto Pichetto Fratin.

"Per noi responsabilità è continuare a lavorare - ha dichiarato il capogruppo della Lega Mario Carossa - senza tentennamenti, per il risanamento e il rilancio del nostro Piemonte e per ridare lavoro e speranza ai piemontesi".

"Il Piemonte - ha sottolineato Valerio Cattaneo - non ha bisogno di una crisi istituzionale e politica, almeno in questo momento"

Intanto il presidente Cota chiederà, nelle prossime settimane, di essere di nuovo ascoltato dai magistrati. "Quelle pubblicate sulla stampa - afferma il suo avvocato, Domenico Aiello  - sono ipotesi superate e non più attuali, che il governatore ha chiarito in occasione del colloquio con i pm dello scorso inverno".

(Ansa)

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