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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Borgomanero, all'ospedale attivato il percorso di cura dell'ictus acuto

L'Asl di Novara si è attivata per organizzare la presa in carico e il trattamento dei pazienti con ictus acuto che accedono al pronto soccorso

É attivo dal 1° dicembre scorso all'ospedale di Borgomanero il percorso di cura dell'ictus acuto (Fast).

Fast è un acronimo inglese che aiuta a porre il sospetto, anche mnemonicamente, di ictus (deficit acuto alla faccia, al braccio, alla parola - Face, Arm, Speech, Time) e sottolinea l'importanza del tempo se si vuole avere il massimo delle possibilità di risolvere l'ischemia cerebrale con l'opportuno intervento terapeutico.

E Fast è diventata una parola d'ordine anche per i pazienti dell'Asl di Novara, che a seguito delle indicazioni regionali, si è attivata per organizzare al meglio la presa in carico e il trattamento dei pazienti con ictus acuto che accedono al pronto soccorso dell'ospedale di Borgomanero.

Si tratta di un intervento che presuppone una multidisciplinarietà di specialisti che prendono in carico il singolo paziente sin dal momento dell'ingresso in pronto soccorso: dall'infermiere di triage al medico che presta la prima assistenza, dal neurologo Case Manager al servizio di Radiologia attraverso il tecnico radiologo e il medico, dal laboratorio Analisi alla farmacia aspedaliera.

L'osservazione clinica, dopo il trattamento iniziale tempo dipendente, prosegue a cura del personale medico e infermieristico di reparti come la Rianimazione e l'unità di Terapia intensiva cardiologica e successivamente del personale medico ed infermieristico della Stroke Unit di 1°livello dei reparti di Nefrologia/Neurologia, con il contributo di fisiatri, fisioterapisti, pperatori socio sanitari e dietista.

"Si tratta di una rete ospedaliera con numerosi nodi interconnessi - afferma Laura Godi, direttrice della struttura complessa di Neurologia - che gravita, fin dall'accesso in ospedale, intorno al malato colpito da ictus acuto, perché solo agendo rapidamente e con precisione si può condizionare la prognosi di questa malattia, spesso gravemente invalidante che nei casi più gravi può portare al decesso: l'ictus è infatti la seconda causa di morte per malattia cardiovascolare dopo l'infarto, e la prima causa di disabilità permanente".

L'ospedale di Borgomanero è stato inserito a pieno titolo nella Rete Ictus Piemonte, e può erogare trattamenti secondo le più attuali linee guida, per i pazienti dall'area nord dell'Asl di Novara, oltre che delle zone afferenti l'ospedale e secondo le priorità di invio del 118. La rete inoltre opera in sinergia con l'ospedale Maggiore di
Novara e nello specifico con la struttura Radiologia interventistica, dove vengono inviati i pazienti selezionati, destinati a trattamenti invasivi di rimozione meccanica del trombo. 

"Il personale mette in atto tutte le azioni di assistenza e cura, ma è fondamentale la prevenzione adottando stili di vita sani che contribuiscono a prevenire questa grave malattia - dichiara Claudio Didino, direttore della struttura complessa Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza -. Tuttavia, una volta che l'ictus si manifesta, un allarme precoce e tempestivo permette l'avvio dei soccorsi e del trattamento, che, è utile ripeterlo ancora una volta, può essere risolutivo".

<E’ una grande soddisfazione essere stati inseriti nella Rete Ictus Piemonte - sottolinea Stefano Cusinato,
direttore del dipartimento Emergenza ed accettazione -. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla stretta sinergia e forte collaborazione di molte strutture ospedaliere. Un grazie particolare a tutti gli operatori che attraverso il loro lavoro ci permettono di rispondere con sempre maggiore efficacia ed efficienza anche a questa tipologia di pazienti".

"Il percorso di cura dell'ictus acuto - conclude Emma Zelaschi, direttrice sanitaria dell'Asl di Novara - permette così di dare una risposta concreta ai bisogni di questi pazienti, mettendo in atto tutte le azioni per ridurre i rischi di una patologia così importante. Grazie alla collaborazione tra specialisti ospedalieri e la sinergia in essere con l'Aou Maggiore della Carità di Novara si è in grado di offrire un servizio sempre più rispondente ai bisogni di salute espressi dal territorio".

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