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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Coronavirus, in Piemonte al via il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera

Aumento dei posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva, individuazione degli ospedali Covid sul territorio e ristrutturazione dei Pronto soccorso sono alcuni dei punti del piano della Regione

Aumento dei posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva, individuazione degli ospedali Covid sul territorio, ristrutturazione dei pronto soccorso e consolidamento della separazione dei percorsi, rotazione e distribuzione delle attrezzature e delle strumentazioni, aumento dei mezzi di soccorso da dedicare ai trasferimenti tra ospedali ed incremento del personale in aggiunta all’attuale dotazione organica del servizio sanitario regionale: sono questi i principali punti del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera piemontese elaborato dal gruppo di lavoro guidato dal dottor Giovanni Monchiero, illustrato oggi, giovedì 11 giugno, con un’informativa in Commissione regionale dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

Domani, venerdì 12, il piano, che recepisce le indicazioni del Decreto Rilancio del 19 maggio, sarà presentato in Giunta e sottoposto al Ministero della Salute per l’approvazione. Per l’assessore Icardi: "Con l’elaborazione del piano creiamo le condizioni per affrontare un’eventuale seconda ondata epidemica. La rete ospedaliera viene modulata sulla base di flessibilità e funzionalità. Aumentiamo i posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva, il personale dedicato, ristrutturiamo e riorganizziamo i pronto soccorso. Con il rafforzamento della parte di medicina territoriale, l’istituzione del nuovo Dipartimento per le malattie infettive e l’attività di tracciamento dei contatti siamo in grado di gestire la situazione, garantendo anche il progressivo ritorno alla normale attività negli ospedali".

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Cosa prevede il piano di riorganizzazione della Regione

La riorganizzazione, spiegano dalla Regione, si basa sul ripristino graduale dell’attività ordinaria della rete ospedaliera hub & spoke, organizzata per livelli di complessità crescente, mantenendo un alto grado di flessibilità delle funzioni, e sull’integrazione di specifici nodi di offerta destinati all’assistenza dei pazienti colpiti dall’epidemia. Nella fase di elaborazione del piano, inoltre, alcune aree omogenee hanno già individuato i futuri "Covid Hospital".

Gli ospedali Covid non potranno comunque garantire, in condizioni epidemiche importanti, un numero di posti letto sufficiente ad assistere tutti i pazienti con patologie Covid-19 correlate e gli ospedali sede di Dea di primo e secondo livello saranno chiamati a seguire i casi di maggiore complessità. Il piano prevede quindi di consolidare e di rendere strutturale la separazione dei percorsi all’interno dei presidi ospedalieri, nonché la ristrutturazione degli spazi destinati al pronto soccorso con individuazione di distinte aree di permanenza per i pazienti sospetti Covid-19 o potenzialmente contagiosi, in attesa di diagnosi.

Il piano prevede anche strutture aggiuntive temporanee, che sono limitrofe alle strutture ospedaliere e sono attivate per dare risposta ad eventuali ulteriori picchi di domanda di ricovero, in caso di incremento della curva epidemica. Nel mese di aprile è stata attivata la Struttura sanitaria temporanea Ogr a Torino, interamente dedicata alla gestione esclusiva dei pazienti affetti da Covid-19, che viene mantenuta operativa almeno fino al dicembre 2020.

Con un incremento di 299 posti , i posti letto in terapia intensivapassano a 610, ai quali si aggiungono 16 posti letto di Dh di norma dedicati a terapia antalgica, per un totale di 626 pl complessivi. Per quanto riguarda i posti in terapia semi-intensiva, invece, si prevede di arrivare a 305 posti dai 125 pre Covid. Circa metà di questi posti letto (153) potranno essere convertiti in posti letto di terapia intensiva.

Sono inoltre previsti l’acquisto di nuove ambulanze e la dotazione di personale per i mezzi di trasporto, attraverso le convenzioni con le associazioni di volontariato che svolgono l’attività di trasporto dei pazienti.

Quanto costa la riorganizzazione della rete ospedaliera

Il finanziamento statale per la Regione Piemonte è pari a 111 milioni e 222717 euro. Di questi, 51,7 milioni sono previsti per gli interventi in terapia intensiva, oltre 33 milioni per la terapia semi-intensiva, 24,7 milioni per gli interventi di emergenza-urgenza (Dea), 900mila euro per l’acquisto dei mezzi per l’emergenza territoriale.

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