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Novara, il 70% delle zanzare nasce in casa: come evitarlo

I focolai domestici, dovuti a ristagni d'acqua, sono il principale vivaio delle zanzare nelle abitazioni

Il 70% delle zanzare a Novara nascono all'interno di allevamenti inconsapevoli domestici. Sottovasi, giocattoli dimenticati in cortile, secchi abbandonati negli angoli dei nostri balconi con all'interno ristagni di acqua che in sette giorni diventano vere e proprie colture di zanzare. Da poche uova possono nascere centinaia di insetti che infestano le nostre abitazioni. 

A raccontarlo sono i tecnici dell'IPLA, l'istituto piemontese che si occupa della lotta alle zanzare sul territorio regionale: "Il 70% dei siti dove si riproducono le zanzare stanno su territorio privato e noi con la nostra lotta andiamo a colpire il restante 30% che è su suolo pubblico", spiega Igor Boni dell'IPLA, "il restante 70% è dentro giardini, terrazzi, orti privati. Un ristagno idrico che in estate duri sette giorni è un focolaio. Pensate quanti ce ne sono nelle nostre città, i tombini sono i principali, ma anche qualsiasi accumulo di rifiuti plastici che possono creare una conca diventano focolai, oppure aree dove il terreno non sgronda, i secchi di raccolta d'acqua utilizzati negli orti urbani, gli annaffiatoi abbandonati". 

In alcuni casi non è possibile togliere l'acqua: è il caso dei tombini, e in questi casi l'IPLA interviene utilizzando dei prodotti che all'interno hanno un bacillo che colpisce esclusivamente le larve di zanzare uccidendole. "Sono solo le femmine che quando devono fare maturare le uova fanno un pasto di sangue. Sono diverse specie: la zanzara tigre, la culex - che è la classica zanzara che ci ronza nell'orecchio - e la zanzara di risaia che riesce a percorrere anche 20 chilometri arrivando nelle nostre città. Ciascuna di queste viene catturata all'interno di trappole che vengono disposte sul territorio regionale per sapere dove sono le infestazioni, a chi livello e di che tipologia sono". Alcune zanzare catturate vengono analizzate presso i laboratori dell'istituto zooprofilattico di Torino per comprendere se portano virus e in quel caso scatta un livello di allerta che prevede anche controlli su tutte le donazioni di sangue di quello specifico territorio. 

Cosa fare per evitare di allevare focolai domestici? "La prima cosa sono i sottovasi che sono il luogo principale dove si possono riprodurre le zanzare. Molto spesso chi ci chiama è inconsapevole di avere un allevamento nei propri sottovasi. La seconda modalità che abbiamo verificato in case e scuole sono le bottiglie di plastica tagliate e riempite di acqua dentro le quali si vogliono fare crescere le piante. Il terzo luogo sono gli orti urbani nelle aree periferiche che hanno contenitori di acqua che raccolgono acqua piovana, occorre coprirlo in modo ermetico con una zanzariera che eviti l'ingresso delle femmine a deporre le uova". 

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