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Cronaca

Legambiente: Carovana delle Alpi 2012, tre le bandiere nere in Piemonte

Parte oggi, venerdì 13 luglio, in Val Formazza (Verbania) la campagna dell'associazione che monitora lo stato di salute delle Alpi. Delle bandiere verdi, due se le aggiudica la regione piemontese

Sono pronte le bandiere verdi e nere che Legambiente consegnerà da qui a ottobre sull’arco alpino italiano per premiare chi si è adoperato per la valorizzazione e la difesa delle località montane e denunciare situazioni di degrado e cementificazione.

Il tour dell'associazione parte oggi, venerdì 13 luglio dalla Val Formazza (Verbania). La campagna intende monitorare lo stato di salute delle Alpi, con un ricco calendario di iniziative ed eventi che dureranno fino a ottobre.

Sono in totale 11 le buone pratiche selezionate quest’anno e altrettante le bocciature per i danni causati al territorio da amministrazioni e società. Tre le bandiere nere in Piemonte: una alla Regione Piemonte per l'assenza di politiche volte alla tutela e la valorizzazione della montagna, una a Sitaf S.p.A. per aver palesato dopo anni che dietro ai lavori per la messa in sicurezza del traforo del Frejus si cela in realtà un vero e proprio raddoppio del tunnel autostradale, e una alla Provincia di Biella per l'eclatante passività riguardo lo sfruttamento del torrente Sessera.

Delle bandiere verdi, la regione piemontese ne conquista soltando due: una al comitato Treno Vivo Valpellice per le molteplici attività a salvaguardia della mobilità sostenibile e per le proposte per realizzare un modello di mobilità da esportare in ambiente alpino e una al comitato della Valsesia "Noi Walser, per un turismo sostenibile e responsabile" per il puntuale presidio territoriale volto a contrastare gli abusi e le speculazioni edilizie a danno del patrimonio naturalistico e ambientale.

"Le situazioni monitorate - ha commentato il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta Fabio Dovana - mostrano come sia tanto il lavoro da fare per difendere e valorizzare le Alpi, un territorio ricco di storia, di risorse naturali e culturali, dove con scarsa lungimiranza si è cercato di importare il modello di sviluppo della pianura: traffico privato, grandi alberghi, turismo stagionale, grandi impianti invernali. Sono state assegnate le bandiere nere a chi, con le proprie azioni o politiche, minaccia questo fragile ecosistema. Abbiamo invece premiato con le bandiere verdi quelle realtà in cui comunità di persone si sono associate e attivate per prendersi cura del proprio territorio minacciato da cementificazione o da tagli ai servizi".

"Per costruire comunità stabili, in equilibrio con il territorio - ha aggiunto la responsabili Alpi di Legambiente Vanda Bonardo - occorrono forti cambiamenti strutturali. I territori montani, per loro natura, possono diventare felicemente abitabili se le popolazioni riescono a sviluppare le competenze utili per costruire condizioni ambientali competitive: un forte controllo del consumo di suolo, coniugato con attività di prevenzione del dissesto, attenzione alle risorse, in particolare all’acqua, sostegno al recupero edilizio, distribuzione degli insediamenti in modo da poter attivare servizi pubblici efficaci, infrastrutture telematiche. C’è la necessità di costruire posti di lavoro che attraggano l’occupazione giovanile qualificata, e a tutto ciò occorre associare anche un’attenta progettazione degli edifici. La messa in discussione delle Comunità Montane e i tagli agli enti locali e ai servizi, qui più che altrove peseranno sulle comunità".

E dd aggiungersi alle tradizionali iniziative, da quest'anno Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta propone un nuovo appuntamento: il "Festival dei Piccoli Grandi Cittadini delle Alpi" per coinvolgere i giovani delle loro "estate ragazzi" in una giornata di cittadinanza attiva per prendersi cura del proprio paese, portando il buon esempio in cittadini e turisti.

Infine, i riflettori di Legambiente sono puntati anche sull'iniziativa "Fiumi senz'acqua", promossa insieme a Cipra con lo scopo di segnalare i casi in cui viene sottratta tutta o quasi tutta l’acqua di fiumi e torrenti. Si partecipa all'iniziativa segnalando le situazioni in cui i corsi d'acqua sono completamente messi in asciutta o con una evidente carenza idrica. Per farlo basta compilare la scheda di segnalazione che si trova scaricabile al link https://www.legambientepiemonte.it/fiumiinsecca.html.

 

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